sabato 2 Dicembre 2023

Roccagorga, il Tar annulla il provvedimento di scioglimento del Consiglio Comunale

E’ stato accolto, presso il Tar di Latina, il ricorso presentato dall’ex sindaco di Roccagorga Nancy Piccaro contro il provvedimento di sospensione e scioglimento del Consiglio Comunale del comune Lepino, arrivato in seguito alla mancata approvazione del bilancio. Provvedimento che aveva portato all’insediamento del commissario prefettizio.

L’ex sindaca ha sottolineato, nel suo esposto, la rapidità con cui sono stati assunti i provvedimenti impugnati lamentando un eccesso di potere, quindi la violazione della legge costituzionale del 2001 e la violazione del principio di leale collaborazione. “Nonostante l’ente locale si fosse premurato – si legge nel provvedimento – di informare prontamente la Prefettura della problematica, rappresentandogli anche di aver fissato già una ulteriore seduta del Consiglio comunale alla data del 6 giugno 2022 per il superamento dello stato di stasi originatosi dalla mancata approvazione nella seduta del 31 maggio 2022, lo stesso Prefetto aveva immotivatamente e repentinamente disposto il 3 giugno 2022 la sospensione del Consiglio Comunale e la contestuale nomina del Commissario ad acta”.

Per i giudici amministrativi questa posizione è corretta; hanno sottolineato che l’inosservanza del termine fissato dalla legge per l’approvazione da parte del Consiglio comunale dello schema di bilancio predisposto dalla Giunta non ha come conseguenza automatica lo scioglimento dello stesso; questa fattispecie, infatti, comporta l’apertura di un procedimento sollecitatorio. Solo in caso di ulteriore inadempienza, e solo allora si può provvedere allo scioglimento dell’organo consiliare.

Nella sentenza si legge, infatti, che: “Non risulta che la Prefettura abbia valutato l’impossibilità o la volontà del Consiglio di non approvare il bilancio dato che, in relazione alla prima fattispecie, è stata la stessa Prefettura a impedire il funzionamento del Consiglio mediante un’immediata sospensione dello stesso già in data 3 giugno 2022 e – per di più – senza alcuna motivazione in concreto sulle ragioni di grave e urgente necessità previste dalla norma, richiamate solo formalmente nel provvedimento di sospensione, pur in presenza della dichiarata volontà dell’Ufficio di presidenza del Consiglio di procedere a una nuova seduta all’uopo fissata per il 6 giugno 2022. Non risulta, in sostanza, che il Prefetto – scrivono ancora i giudici – abbia valutato quanto previsto dallo Statuto comunale sul punto, con conseguente necessità di una procedura di mediazione volta alla verifica della possibilità residua per il Consiglio Comunale di procedere all’approvazione, nel caso di specie sussistente in quanto era stata fissata la data del 6 giugno 2022 per procedere a detta approvazione. A ciò deve aggiungersi che lo scioglimento del Consiglio è stato disposto il 13 giugno 2022, prima ancora che il commissario provvedesse a redigere il rendiconto in data 15 giugno 2022. Ne consegue che la procedura di scioglimento, previa sospensione, oltre che immotivata in concreto, risulta eseguita in tempi ristrettissimi e non ha considerato l’assenza di una volontà di non procedere all’approvazione da parte del Consiglio Comunale, immediatamente sospeso nelle sue funzioni già il 3 giugno 2022”.

Ora che succede? Nel momento in cui il provvedimento diventerà effettivo, sindaco e consiglio comunale dovrebbero tornare al loro posto, al netto, però, di una crisi politica che poi è stata alla base della mancata osservanza dei termini per l’approvazione del bilancio.

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