venerdì 31 Marzo 2023

Al posto dei Punti di primo intervento Zingaretti regala strutture aperte a mezzo servizio

Quando si dice aggiungere al danno la beffa.

Nel nuovo decreto, che stando cancellazioni ed errori sembra più una brutta copia se non fosse che si tratta di un atto ufficiale con tanto di pubblicazione sul bollettino regionale, Zingaretti cancella i Punti di primo intervento.

Li sostituisce con punti di assistenza primaria, che hanno mostrato tutta la loro debolezza nel caso di Anagni, operativi solo nelle ore diurne.

Si tratta dell’ennesima dimostrazione di come la sanità targata Pd nel Lazio e in provincia di Latina, dove i presidi sono ben sette, viaggi all’insegna della sottrazione.

Stando al piano di riorganizzazione 2019 – 2021, infatti,  solo Ladispoli potrà contare su un punto di erogazione di assistenza primaria attivo h24, i cui servizi sono un’incognita, mentre Palombara Sabina, Magliano Sabina, Ronciglione, Montefiascone, Cori, Cisterna di Latina, Gaeta, Minturno, Priverno, Sabaudia e Sezze dovranno accontentarsi di un’apertura diurna.

Mentre proprio il Pd cerca di salvare il salvabile il capogruppo della Lega in consiglio regionale, Angelo Tripodi, ha inviato una richiesta di audizione urgente in commissione sanità alla presenza di Zingaretti, dell’assessore D’Amato, dei direttori generali delle Asl competenti e delle amministrazioni comunali coinvolte.

”La forbice di Nicola Zingaretti taglia i Punti di primo intervento, ben 12 e non undici come riportato nell’atto, colpendo i cittadini del Lazio e, in particolare, della provincia di Latina. Per non parlare del caos generato – spiega Tripodi – con il Presidio ambulatoriale territoriale (Pat) ad Anagni per un’utenza di 80mila persone. In sostanza arriva un altro taglio ai servizi, nonostante il Consiglio regionale abbia approvato sia ordini del giorno sia mozioni affinché Zingaretti salvasse i Ppi”.

Il presidente della Regione ha agito, come di consueto, in barba a qualsiasi impegno assunto.

A partire dall’ok unanime, ottenuto in consiglio regionale, alla mozione della Lega che impegna la giunta a rendersi portavoce presso la Conferenza Stato-Regioni e il Ministero della Salute per rivedere il decreto 70/2015, scongiurando così la chiusura dei Ppi.

“Quali sono state le azioni di Zingaretti dal 2015 in poi? Perché Zingaretti non è passato attraverso la commissione competente e l’Aula regionale prima di partorire questo scempio? Eppure i Ppi potrebbero essere salvati entro il 31 dicembre e crediamo nel potenziamento con posti di breve degenza e ambulatori specializzati – spiega il capogruppo della Lega – al fine di drenare gli accessi nei Pronto soccorso come abbiamo indicato nella mozione. Zingaretti torni sui suoi passi, merita di andare solo a casa”.

Non manca una stoccata di Tripodi al consigliere regionale del Pd, Salvatore La Penna, che in questi giorni si è fatto portavoce dell’incontro che si svolgerà sulla vicenda dei punti di primo intervento in regione il 5 settembre.

‘Il Pd ha immense responsabilità a livello nazionale tra il silenzio del presidente Zingaretti, mentre gli ospedali sono stati chiusi gran parte da Marrazzo sul nostro territorio invece grazie alla Lega sarà realizzato l’ospedale del Golfo. La Penna, originario di Sezze dove la Casa della Salute – conclude Tripodi – ha subito un crollo e l’area è interdetta da anni, dimentica proprio Cisterna, dove amministra la Lega, che necessita di un potenziamento anche attraverso la Casa della Salute come tutti i Comuni coinvolti”.

 

Alessia Tomasini
Nata a Latina è laureata in Scienze politiche e marketing internazionale. Ha collaborato con Il Tempo e L'Opinione ed è stata caporedattore de Il territorio e tele Etere per la politica e l'economia. L'esperienza nell'ambito politico l'ha vista collaborare con pubbliche amministrazioni, non ultima quella con la regione Lazio, come portavoce e ufficio stampa.

CORRELATI

spot_img
spot_img