Matrimoni possibili da oggi. Cerimonie con festa anche ma ci pensava di tornare ai vecchi tempi, si sbaglia di grosso.
Il Covid 19, l’emergenza in corso e non ancora risolto ha mutato radicalmente anche il giorno tanto atteso.
Prevenzione e distanziamento restano la parola d’ordine anche per il fatidico sì. Le Regioni, tra cui il Lazio, hanno deciso infatti di riaprire anche in questo settore ma con regole stringenti.
Se l’amore fino a qualche tempo fa era “tre metri sopra il cielo”, oggi ruota su almeno un metro di distanza.
Ai tavoli, al buffet che dovrà essere rigorosamente basato su prodotti monodose perchè è vietato toccare il cibo con le mani, no ai balli e mascherina per chi si alza dal tavolo nei luoghi al chiuso.
Ballare? E’ possibile ma solo nel rispetto di due metri quadrati per persona.
I tavoli devono essere disposti in modo che le sedute garantiscano il distanziamento interpersonale preferibilmente di almeno 1 metro e mezzo tra le persone, comunque non inferiore ad almeno 1 metro, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale.
Tale distanza, spiegano, può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio.
Tante regole per una festa in cui la spensieratezza dovrebbe farla da padrone tra baci ed abbracci vietati almeno tra persone non conviventi e congiunti.
Leggendo queste misure, giuste sotto il profilo della tutela della salute, viene da pensare se siano state dettate anche per far ripartire un settore, quello dei banchetti e delle cerimonie, che rischia comunque di restare appeso ad un filo.
Forse sarebbe stato più opportuno dare un sostegno concreto, immediato, esigibile e non irrisorio a chi opera in questo settore e rimandare al prossimo anno la ripresa di cerimonie e banchetti.
Questa come altre ordinanze, sembrano fatte tanto per dire noi abbiamo dato il via libera ma sta a voi capire come rispettare regole che, di fatto, rendono quasi impossibile organizzarsi in alcuni settori in particolare.