Dopo 61 anni una delle attività storiche di Latina chiude i battenti.
Si tratta del fioraio di via Emanuele Filiberto. Uno dei riferimenti per i cittadini di Latina.
Intere generazioni hanno scelto questo fioraio per celebrare i loro momenti più belli, dai matrimoni ai battesimi e non solo.
Qui hanno trovato nei gestori quella cortesia, affidabilità, professionalità che hanno reso grande la storia di una città come Latina.
Ed ora, con un post su Facebook, annunciano la scelta, dolorosa, di dover chiudere.
Marialuisa e Fabio Castellani spiegano le ragioni di una decisione sofferta.
Le parole sono dei macigni per una città come Latina che si sta, inesorabilmente spegnendo.
“Ormai siamo giunti al capolinea…. Prima di lasciarvi – spiegano Marialuisa e Fabio – vogliamo ringraziare tutti i nostri clienti che hanno creduto in noi che ci hanno apprezzato e sorretto in questi anni. Perché chiudiamo! Non perché ci manca il lavoro ma per le spese che lo Stato ci chiede non sono più sostenibili… ogni giorno sempre di più. Abbiamo letto che la Confesercenti calcola che al giorno chiudono più di 14 mila attività commerciali, mettiamoci poi che le vendite Online hanno fatto una concorrenza spietata sul prezzo ciò è stato devastante per noi piccoli commercianti. Abbiamo sentito dei commenti di alcune persone che per loro fortuna non sanno ciò che dicono suggerendo di metterci anche noi in una postazione Online… Come se fosse solo questo il problema. Ci rendiamo conto che il danno non è solo nostro ma dell ‘intera comunità! Riflettete…. Non ci sarà più un identità di un luogo oltre ad un reddito locale di occupazione. Ma solo desertificazione dei centri urbani”.
Una scelta che non nasce, come spiegano, dal fatto che siano falliti “grazie al cielo, ma abbiamo scelto di cambiare…faremo solo laboratorio e non vendita al pubblico, questo per eliminare molte spese che sicuramente ci avrebbero ucciso”.
Latina perde l’ennesima luce, un nuovo buco nero si staglierà su una delle strade principali della città.
Il tutto, purtroppo, nell’indifferenza generale.