di Redazione – L’amministrazione Della Penna in provincia compie un anno. Allo scadere di questi dodici mesi arriva anche un bilancio del gruppo consiliare di Forza Italia a via Costa. “Visto l’esordio con grancassa ci saremmo aspettati più coraggio e determinazione nel dare seguito alla rivoluzione targata Della Penna” questo l’incipit della nota firmata da Eduardo Accetta, Salvatore De Meo, Alessio Pacione e Franco Taddeo.
I forzisti ricordano i vari atti di Della Penna, dalla ristrutturazione della residenza presidenziale, alla costituzione di un entourage “che nonostante tagli, riduzione del personale, alleggerimento delle competenze e funzioni non poteva mancare”. “No al Capo di Gabinetto ed al Direttore generale – continuano gli azzurri -, troppo complicata la loro nomina ed il mantenimento degli equilibri interni alla sua composita maggioranza, ma nascosto tra le nomine dirigenziali – necessarie ed indispensabili al funzionamento dell’Ente – non è mancata la scelta di un “Fido” onnipresente e tutto fare, senza poteri di gestione e quindi di spesa e di determinazione, ciononostante parimenti costoso per l’ente, per il quale si istituisce un nuovo settore, plasmato sulle sue competenze, non molte per la verità, ma la fiducia ha per la Presidente ha un valore più grande della meritocrazia e guarda un po’ – alla faccia della sbandierata discontinuità – la scelta ricade proprio sullo stesso Fido introdotto in Provincia dal vituperato predecessore”.
Il gruppo consiliare critica anche i programmi “decisamente pochi visto i pesanti tagli alle risorse operate dal Governo, per cui, costernata la Presidente ed il suo selezionatissimo team si fanno promotrici di valori, entità nebulose ed astratte al punto giusto per riempirsi la bocca a costo zero”.
“E’ proprio il caso di dirlo – continua la nota – tanto rumore per nulla: entrata a palazzo al di là del rinnovo del maquillage, la Della Penna non ha offerto un granché, se non fatto sfoggio di quella presupponenza giovanile intrisa di una politicuccia inconsistente dello spartizionismo partitico. La politica (la grande assente) non è apparsa ispirata ad una logica e legittima discussione di una coalizione che dopo le elezioni avrebbe dovuto affrontare temi importanti, ma ad un gioco di posizionamenti e ricerca di equilibri in cui i protagonisti non hanno esitato nel seminare incertezze, immobilismo amministrativo, confusione istituzionale segno palese della inadeguatezza della Presidente”.
“Nel più totale immobilismo ed afasia – si legge ancora -, Della Penna mostra entusiasmo per raccogliere i frutti dell’ultima Presidenza eletta dal popolo” come il Centro di Alta diagnostica della Fondazione Roma e il completamento del Campus Scolastico di Aprilia.
“Ciò che resta chiaro – conclude la nota – nonostante il tentativo di ingraziarsi l’opinione pubblica con qualche bel comunicato stampa, giusto per giustificare la presenza di un ben remunerato addetto, è la concretezza del nulla prodotto in questi mesi di governo, del resto il laconico programma di governo al di la dei proclami nulla conteneva di reale: bei pensieri intrisi di frasi ad effetto, nebulosi già svaniti come nuvole al vento! Insomma tanto rumore per nulla! Nel silenzio dell’imbonita opinione pubblica assistiamo alla disfatta di un ente che ben presto rimpiangeremo amaramente, che nonostante disfunzioni o millantati sprechi, assicurava servizi, forniva sicurezza sulle strade e presso le nostre scuole, garantiva un minimo di equità sociale, perseguiva la tutela dell’ambiente e delle nostre risorse. La Provincia era un presidio dalle porte aperte: ora nei corridoi svuotati di idee e di voci nemmeno più lo squillo del telefono rompe il silenzio imperante! Segno che almeno nell’accompagnare l’Ente verso la morte, la Presidente Della Penna stia svolgendo con encomiabile lavoro”.