Il carocarburante pesa sulle spalle dei privati cittadini. Il prezzo del gasolio è alle stelle tra accise che si aggiungono e il prezzo dei barili di greggio che oscilla a causa delle forti tensioni internazionali. Per alcuni settori produttivi, però, il carocarburante non significa solo un aumento di spesa, ma l’aumento del gasolio si traduce in stop del lavoro. Gli imprenditori dei settori degli autotrasporti, della pesca, agricoli e molti altri, nel giro di giorni hanno visto sfumare il guadagno del loro lavoro per far fronte alla spesa dei rifornimenti. E’ bastato l’esempio della settimana scorsa, quando i pescatori di tutta Italia hanno lasciato le barche in porto perché con un prezzo così elevato per la nafta una giornata di lavoro significa solo rimetterci. Così settori produttivi che rappresentano l’eccellenza italiana sono costretti a incrociare le braccia perché lavorare in queste condizioni è impossibile. A schierarsi dalla parte dei imprenditori laziali è il Capogruppo della Lega in Regione Lazio, Angelo Tripodi, che con in due mozioni chiede alla Giunta della Regione Lazio di intervenire con misure straordinarie per andare incontro alle esigenze di chi vive del proprio lavoro.
‘‘La Regione Lazio si attivi per dichiarare lo stato di crisi dei comparti agricolo, zootecnico, ittico e florovivaistico – dice il leader laziale del carroccio Orlando Angelo Tripodi -Il caro carburante e il costo delle materie prime stanno mettendo in ginocchio gli agricoltori, gli allevatori, i pescatori e i florovivaisti insieme ai relativi indotti economici, a partire dagli autotrasportatori, fino ai consumatori.
Occorrono misure straordinarie per evitare un’ecatombe economica delle eccellenze del Lazio, il cui tessuto è ricco di micro e piccole e medie imprese che rischiano di sparire”, conclude Tripodi, auspicando ”una convergenza delle forze politiche e della giunta Zingaretti a tutela dell’economia regionale”.
Tripodi: “Produttori in difficoltà per il carocarburante, la Regione intervenga”
