Antonio Terra ha affrontato nel consiglio comunale di Aprilia la vicenda legata al suo rinvio a giudizio. Lo ha fatto concentrandosi molto sul risvolto politico che poi ha portato alla sua rielezione.
Il sindaco ha aperto la seduta ricordando i fatti che lo hanno visto coinvolto, le due vicende e i due procedimenti della Corte dei Conti e della Procura di Latina legati alle parcelle che avrebbe corrisposto a un avvocato incaricato di difenderlo. Sottolineando un fatto in particolare: “Non sono mai state gonfiate artificiosamente le parcelle. Questa vicenda non è mai stata rilevata, la parcella è stata ampiamente deliberata dall’ordine avvocati”.
Tradotto in parole più semplici: il rinvio a giudizio non è legato a rimborsi “gonfiati”.
Si è passati poi all’analisi del fatto politico: “La coalizione ha fatto le sue valutazioni a partire da quello che stava accadendo. A dicembre ci fu una riunione di maggioranza, io in tutti i passaggi che ho fatto con loro ho sempre raccontato quale fosse la vicenda e ho anche aggiunto che se la coalizione riteneva che io dovessi fare un passo a lato o indietro non c’era nessun problema. L’obiettivo principale era di salvare questo progetto. Fatte le dovute valutazioni abbiamo in maniera tranquilla affrontato, deciso e determinato che questa coalizione ricandidasse il sindaco uscente, valutando anche queste vicende”. Una fiducia per cui il sindaco ha ringraziato la sua maggioranza.
Poi è arrivata una campagna elettorale in cui l’indagine è sembrata essere, dice Terra “l’unico argomento affrontato”.
“Pensavano fosse il modo principale per mandare a casa Terra. Non è successo perché i cittadini hanno fatto le loro valutazioni, avete avuto una grande opportunità e non l’avete saputa sfruttare – ha detto rivolto alla minoranza – Avete utilizzato gli argomenti sbagliati”.
Terra fa anche riferimento a come la vicenda giudiziaria abbia minato la sua stessa maggioranza. Non lo cita mai ma il riferimento è probabilmente all’ex vicesindaco Gabriele, che lasciò la giunta a pochi giorni dal voto di giugno.
“Abbiamo perso consenso perché qualcuno ha lavorato per minare da dentro questa coalizione. Era una maggioranza che non aveva fatto nulla secondo voi ed era una maggioranza con un sindaco zoppo alle votazioni. Non è stato valutato così da parte dei nostri concittadini”.
“Io e noi come coalizione siamo sereni. Affronterò e affronteremo questa vicenda, lo faremo in maniera tranquilla, non ci porterà via pensieri e tempo. Andiamo avanti sicuri e convinti di quello che stiamo facendo anche perché se avessimo fatto valutazioni diverse lo avremmo fatto prima della campagna elettorale, decidendo un nuovo assetto”.
“A noi – conclude – interessa governare questa città”.
Ma la scelta di restare e non dimettersi, perché legittimato dal consenso popolare, di un elettorato consapevole delle vicende giudiziarie, non è piaciuta alla minoranza, che ha lasciato l’aula.