di Eleonora Spagnolo – Il Consiglio Comunale di ieri è stato il banco di prova per una maggioranza che ha dimostrato di saper ricomporre le spaccature per non far venir meno il sostegno a Giovanni Di Giorgi. La seduta rischiava di essere incandescente, con Marco Fuoco e Mauro Anzalone determinati ad ottenere modifiche alla Ztl, e il PD pronto a inserirsi in questa spaccatura per infliggere un duro colpo alla squadra sostenitrice del Sindaco. Invece al Partito Democratico ancora una volta è andato tutto storto: prima le accuse di demagogia e populismo, non solo da parte del Sindaco, non solo da parte dei soliti della maggioranza, ma anche da parte di uno chi si espone raramente come Nicola Calandrini. Senza contare che il primo a parlare di demagogia è stato lo stesso Giorgio De Marchis.
La giornata di ieri è stata anche la prova che il PD non può chiedere l’assistenza di Bruno Creo e Paolo Fragiotta per dare spallate alla maggioranza. La mozione per sospendere la pavimentazione della Ztl e destinare i soldi a scuole e strade era stata sottoscritta anche dai due esponenti di Insieme per Latina. Ma dopo un dibattito in cui la scelta tra Ztl e scuole (con le strade passate in secondo piano) è stata più volte equiparata alla classica “Vuoi più bene a mamma o a papà?”, come a dire, una risposta giusta non c’è, è stato Creo ad annunciare che Insieme per Latina ritirava le firme dalla mozione del PD, pur garantendo il voto a favore, lasciando l’aula un tantino perplessa. Insieme per Latina si è astenuta sulla proposta della maggioranza di proseguire i lavori sulla Ztl istituendo osservatorio e regolamento.
E a proposito di maggioranza, cantano vittoria Marco Fuoco e Mauro Anzalone. Oltre 9 ore di consiglio, di cui 5 incentrate sulla Ztl, sono serviti a far passare il loro messaggio: il centro di Latina va rivisto e modificato, d’accordo con i commercianti. Va istituito un regolamento e i varchi devono essere flessibili. Nonostante le dure posizioni, spesso espresse soprattutto sui social network, Mauro Anzalone in aula ha corretto il tiro: “Non abbiamo mai voluto spaccare la maggioranza, siamo di Forza Italia, il primo partito della maggioranza”. Le sue parole nascondono una frecciatina al PD: “Non abbiamo mai voluto mettere in difficoltà il partito, ma qualcuno ha giocato a spaccarci”. Ma alla fine è arrivata una mozione che Anzalone definisce frutto dell’intelligenza politica del capogruppo Ialongo, del coordinatore provinciale Calvi e del Senatore Fazzone. Una mozione che, a consiglio comunale chiuso, Fuoco e Anzalone ammettono, è frutto di una strategia politica volta a ottenere concessioni su un tema caro come la Ztl per non indebolire la maggioranza.
La chicca finale: il Consiglio sarebbe potuto andare diversamente quando nel corso del suo intervento Giovanni Di Giorgi ha accennato all’ipotesi di ritirare sia la mozione del PD che quella presentata da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Nuovo Centrodestra. Come se il Sindaco non sapesse quanto è costato al tripartito che lo sostiene arrivare a quel testo. Lo ha detto chiaramente in aula Mauro Anzalone: “Ieri ci siamo riuniti, ci siamo accapigliati, ma poi ci è stata data ragione”. A Di Giorgi è andata bene perché la sua richiesta di ritirare una mozione tanto combattuta rischiava di passare come una mancanza di rispetto per quei partiti che l’hanno elaborata.