Dopo averlo annunciato nelle scorse settimane, il presidente della Regione Lazio firmato il decreto col quale si proclama lo stato di calamità regionale a causa dell’emergenza siccità.
Nel documento, firmato ieri sera (mercoledì 22 giugno), si legge che viene proclamato “lo stato di calamità naturale” per l’intero territorio regionale fino alla data del 30 novembre 2022 a causa della “grave crisi idrica determinatasi per l’assenza di precipitazioni meteorologiche ed in conseguenza della generalizzata difficoltà di approvvigionamento idrico da parte dei Comuni”.
Con il provvedimento si decreta anche di prendere atto che “per la gestione dell’emergenza idrica e per il sostegno alle popolazioni e alle attività produttive sono indispensabili misure di natura straordinaria ed emergenziale” e di richiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, “di valutare la dichiarazione dello ‘stato di emergenza’, ai sensi dell’articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, sulla base della evoluzione degli scenari di severità idrica in corso, provvedendo alla successiva trasmissione dei dati e del quadro dei fabbisogni per la verifica della sussistenza dei requisiti e dei presupposti al fine di fronteggiare adeguatamente la situazione emergenziale”.