martedì 21 Marzo 2023

Covid, il sindacato degli insegnati di Latina all’attacco: “Scuole vicine al collasso”

“A dispetto delle rassicurazioni che arrivano dal governo dal giorno del rientro in aula, i dati dei contagi nelle scuole sono allarmanti e la nostra provincia non fa eccezione. Ne è prova il report settimanale diffuso ieri dalla Asl. Di più: dalle segnalazioni che ci giungono in questi giorni dagli istituti, sono numeri destinati a crescere”.

Ha ben chiara la situazione Patrizia Giovannini, coordinatrice della Gilda Insegnanti di Latina.

Secondo il sindacato: “La didattica in presenza l’unica modalità di insegnamento valida, ma in questo momento – afferma la segretaria – è impraticabile perché sostituita nella maggior parte dei casi da una pseudo didattica digitale integrale, ibrida, che non funziona né consente di mantenere la programmazione, tantomeno la continuità educativa”.

Non solo i contagi. C’è dell’altro: “E’ assurdo – insiste Giovannini – che docenti e Ata obbligati alla terza dose di vaccino, in caso di contagio o contatto con positivi, siano chiamati a rimanere in presenza, in autosorveglianza, e a doversi pagare tampone e mascherine Ffp2 per lavorare”.

Come denunciato più volte dal sindacato, le regole per la gestione dei casi di positività entrate in vigore con l’ultimo protocollo ministeriale sono confuse e inappropriate in quanto non tengono conto delle misure di sicurezza e prevenzione essenziali al contenimento dei contagi: vedi il distanziamento, l’aerazione degli ambienti scolastici, il sovraffollamento delle aule. “Le disposizioni, per sollevare le Asl intasate – spiega Giovannini – rinviano la decisione dell’applicazione delle quarantene direttamente agli istituti, che navigano a vista perché non hanno gli strumenti idonei a fronteggiare una simile situazione”.

C’è anche da considerare la difficoltà a sostituire gli insegnanti contagiati o in quarantena, per cui i colleghi presenti sono chiamati a supplire le assenze senza tutele: “Oltre il danno la beffa, perché non sono stati stanziati neanche i fondi necessari di supporto per la sostituzione – spiega Giovannini – per cui i docenti precari non percepiscono regolare stipendio. A queste condizioni diventa difficile accettare un incarico”.

“Nonostante l’obbligo vaccinale imposto alla scuola – conclude la coordinatrice della Gilda – nulla è cambiato. Ancora si continua a vivere nel disagio, nell’insicurezza e senza la giusta considerazione di un ruolo che ancora di più oggi sarebbe importante riconoscere e valorizzare”.

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