Latina ha preso parte allo sciopero organizzato a Napoli contro il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale.
I pullman sono partiti da tutti i Comuni della provincia pontina.
“Dalla Sicilia alle Marche, dal Lazio alla Puglia, i problemi del settore – spiega il segretario provinciale della Uiltucs-Uil Latina, Gianfranco Cartisano – sono identici. Per questo il 2 febbraio siamo scesi in piazza rivendicando il diritto ad un rinnovo del contratto nazionale”.
Proprio il contratto nazionale, infatti, è lo strumento che dovrà ripristinare subito dignità nel comparto sicurezza, le regole, la chiarezza, il salario.
“Elementi questi che le associazioni datoriali non possono posticipare, lo sciopero riuscito ed è stato – continua Cartisano – la risposta giusta di migliaia di lavoratori che compatti hanno aderito all’iniziativa.
Alta la percentuale di adesioni in provincia di Latina con una media del 50% e punte, in alcune aziende, del 70%.
Dopo lo sciopero e la grande manifestazione del 4 maggio 2018, le associazioni delle imprese della vigilanza e del comparto sicurezza privata avevano dichiarato l’intenzione di procedere speditamente nelle trattative per il rinnovo del contratto nazionale.
Tra novembre e dicembre il confronto aveva finalmente consentito di affrontare nel merito alcuni dei temi e problematiche importanti.
Ma nell’ultimo incontro del 16 gennaio un nuovo muro è stato alzato.
Il confronto ha subito un rallentamento.
Le proposte sono tornate ad essere inaccettabili per un settore che contribuisce in modo determinante a garantire la sicurezza sul territorio.
“Per noi – conclude Cartisano – rinnovo del contratto significa sottoscrivere regole certe che ogni azienda deve rispettare, si traduce in un quadro di tutele e in un equo aumento salariale per dare risposte all’impegno ed il sacrificio delle guardie particolari giurate. Il comparto soffre di gravi problematiche e di anomalie che devono essere affrontate con serietà e superate”.