Entra nel vivo la campagna elettorale per le amministrative a Sermoneta.
Per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale, si vota il 26 maggio, in concomitanza delle elezioni europee.
E tra il 26 e 27 aprile devono essere depositate le liste.
In corsa per la guida del Comune lepino ci sono Pina Giovannoli, non ancora ufficialmente, Antonio Aprile e oggi scende in campo anche Alessandro Antonnicola.
Nella lista che supporta Antonnicola anche il sindaco uscente Claudio Damiano e alcuni assessori dell’attuale giunta comunale.
“Fino ad oggi risultavano in campo esclusivamente due liste i cui candidati sindaci, in maniera autoreferenziale, si sono auto candidati – spiega Antonnicola – costruendo intorno ad essi una coalizione. È la riproposizione della vecchia politica fatta di protagonismi, ambizione, personalismi, che di fatto nulla ha a che vedere con gli interessi dei cittadini e la volontà di amministrare un Comune dalle tante potenzialità, ma anche con grandi criticità”.
Il quadro politico di Sermoneta si è composto e scomposto più volte.
Le elezioni si preannunciano all’insegna di colpi di scena considerati i toni di questa pre campagna elettorale.
“Ci preme evidenziare – spiegano – che la scelta non solo del candidato sindaco, ma di coloro che parteciperanno come candidati consiglieri, non è avvenuta né per autoreferenze né per auto imposizioni ma attraverso un processo largamente condiviso, con l’attenzione alle capacità e alle professionalità: un rinnovamento della classe dirigente, della macchina amministrativa, un coinvolgimento di giovani e di donne”.
Come si concilieranno questi presupposti con il fatto che in corsa c’è anche parte della giunta, sindaco compreso, uscente è tutto da vedere.
“Per la prima volta c’è il tentativo di voler radicare nel territorio le esperienze di ognuno in maniera che, anche in futuro, tutta la popolazione venga coinvolta nelle scelte politiche e amministrative del paese. Trasparenza, partecipazione e competenza vogliono essere le linee guida di questo nostro percorso ambizioso e non a caso, nel pensare di riformare la macchina amministrativa e dotare il territorio di strumenti reali di partecipazione”.
Tra i punti del programma il ripristino del consiglio comunale dei giovani e la creazione di comitati di borgo non come forme associative, ma come figure istituzionali e come strumento obbligatorio e consultivo per ogni scelta che l’amministrazione deve attuare nel territorio.
“Occuparsi davvero del bene comune, con passione e competenza, è ciò che – concludono – vogliamo mettere in campo”.