I braccianti delle campagne dell’agro pontino scioperano e scendono in piazza per protestare contro le condizioni di lavoro disumano e le paghe troppo basse (3,50 euro o 5 l’ora quanto il contratto ne prevede 9). Si sono incontrati questa mattina davanti alla Prefettura, in piazza della Libertà dove la Cgil aveva piantato la sua tenda rossa.
Rivendicano salari adeguati e un lavoro dignitoso, sono scesi in piazza dopo aver organizzato presidi nelle aziende, occupazioni pacifiche, provato a contrattare con i caporali. Oggi lo sciopero, organizzato da Cgil in collaborazione con l’associazione In Migrazione, per riempire le strade di Latina e far vedere quanti sono questi lavoratori silenziosi che ogni giorno si spaccano la schiena nelle nostre campagne, raccogliendo i prodotti che arrivano sulle nostre tavole, che esportiamo in modo fiero e che fanno conoscere la prosperità dell’Agro pontino in tutta Italia.
“È ora che istituzioni e associazioni datoriali contribuiscano fattivamente a fare in modo che le regole vengano rispettate, riconoscendo a questi lavoratori e lavoratrici l’applicazione delle tabelle contrattuali, stroncando così gli episodi di sfruttamento” ha detto il segretario generale della Flai Cgil di Roma e Lazio, Giuseppe Cappucci. Il sindacato chiede “la convocazione della task force specificatamente costituita presso la Prefettura di Latina, affinché istituzioni e Direzione territoriale del lavoro intensifichino gli sforzi nel controllare le aziende che non rispettano leggi e contratti”. Alla Regione Lazio, infine, Cappucci chiede di “aggredire in modo deciso e su più fronti la piaga dello sfruttamento: occorre dunque rompere gli indugi e approvare nel più breve tempo possibile la legge di contrasto al lavoro nero e al caporalato”.
Un pensiero per i manifestanti è arrivato dal candidato sindaco, Enrico Forte: “Solidarietà alle centinaia di braccianti che da stamattina scioperano a Latina per rivendicare il diritto ad un lavoro più umano ed a salari giusti”.