di Redazione – È trascorso un anno da quando i lavoratori della Sapa di Fossanova hanno iniziato la loro protesta. 365 giorni dopo lo stabilimento è definitivamente chiuso e gli operai continuano ad occuparlo, senza vere prospettive per il futuro. Un barlume di speranza si era acceso a seguito dell’incontro tra dirigenza e sindacati al Ministero dello Sviluppo Economico. In quella sede era emerso che c’era un interesse da parte di una società che era disposta a rilevare il sito di Fossanova e a riconvertirlo, ma Sapa ha deciso di sospendere qualsiasi interlocuzione. Intanto ai lavoratori ha offerto poche migliaia di euro. A dirlo è la Fiom che ha reso noto anche che in sede giudiziale gli avvocati del Sindacato hanno denunciato il comportamento ambiguo della società che ha subordinato un’offerta di conciliazione allo sgombero del sito produttivo da parte dei lavoratori.
Gli operai proseguono quindi la loro vertenza contro Sapa anche nelle aule del Tribunale. Per quanto riguarda la vicenda occupazionale, della questione si sta interessando il segretario nazionale Maurizio Landini che sta tentando di coinvolgere direttamente il Ministro Federica Guidi.