“Le parole fanno più male delle botte. Bullismo e cyberbullismo, generazioni disconnesse” è il titolo del convegno organizzato dall’istituto Omnicomprensivo Giulio Cesare di Sabaudia. L’evento è in programma venerdì 20 ottobre 2017 per una giornata tutta dedicata all’argomento.
“Lavoriamo al progetto da oltre due anni”, fanno sapere dalla scuola Giulio Cesare, “ovvero da quando abbiamo conosciuto Paolo Picchio. Paolo è il papà di Carolina Picchio, la quattordicenne che la sera del 5 gennaio 2013 ha deciso di lasciarsi cadere dal terzo piano di casa perché stanca di essere derisa dal gruppo di amici. Carolina lasciò una lettera prima di morire dove ha scritto che le parole fanno più male delle botte. Dopo la morte della figlia, Paolo ha intrapreso in prima persona una vera e propria campagna di sensibilizzazione girando l’Italia. L’Istituto Giulio Cesare di Sabaudia dedicherà a lui ed al suo caso una giornata intera. La mattina del 20 ottobre i protagonisti saranno i ragazzi che, tra i banchi di scuola, potranno rapportarsi con papà Paolo. Il pomeriggio sarà invece dedicato ai genitori e a noi docenti che assisteremo ad autorevoli interventi”.
A partire dalle 16, dal palco del Teatro Fiamme Gialle di Sabaudia prenderanno la parola Alessia Micoli (Psicologa Criminologa CTU del Tribunale di Latina), Monica Sansoni (dello Sportello istituzionale di Ascolto Minori-Famiglia, Garante infanzia e Adolescenza della Regione Lazio), Tommaso Malandruccolo (Ispettore Superiore della Questura di Latina, Gianfranco Pinos Ispettore Capo Polizia Postale di Latina), l’Avvocato Sara Teresa Mariani ed il papà di Carolina, Paolo Picchio.
Nel corso del convegno al teatro, verrà anche proiettato il cortometraggio “Il branco”, realizzato dal videomaker Luca Argentesi ed incentrato sul tema del cyberbullismo. “Poter dedicare il mio lavoro ai più giovani è davvero fantastico”, dichiara Argentesi. “Abbiamo girato un qualcosa di davvero utile. Il cortometraggio che verrà proposto è stato prodotto interamente con i ragazzi delle classi quinte elementari in qualità di attori protagonisti. Vedere il loro entusiasmo ed il loro impegno dà una carica immensa. Impegnarsi per combattere fenomeni dannosi come quello del bullismo e del cyberbullismo, credo sia una prerogativa di tutti, a prescindere dalla propria funzione nella società”.