Un cimelio storico, sportivo ma anche sociale, per tutto quello che quella vittoria ha rappresentato per l’Italia che usciva dagli anni di piombo. Parliamo della maglia azzurra che i giocatori di calcio della nazionale italiana indossavano la sera dell’undici luglio del 1982 allo stadio Berbabeu di Madrid quando, battendo la Germania, allora Ovest, diventavano campioni del mondo. E, più in particolare, della maglia dell’unico pontino che, per ora, può fregiarsi di tale titolo: Alessandro Altobelli, detto ‘Spillo’, da Sonnino.
Ebbene, la maglietta è stata rubata nei giorni scorsi. Un cimelio che non era più in possesso del giocatore, ma di Cesare Coletta, 48 anni, avvocato anche lui di Sonnino, che per hobby colleziona anche maglie storiche di calcio.
Il furto è avvenuto durante un viaggio. L’avvocato, infatti, si stava recando in treno a Milano per seguire la partita di Nations League tra Italia e Inghilterra. Nel suo bagaglio aveva inserito anche il prezioso cimelio. Per altro, sul tessuto azzurro Savoia, erano state apposte le firme di tutti, o quasi (ne manca qualcuno), gli eroi di quella sera.
Il treno, partito da Roma Termini per Milano Centrale, con fermata intermedia a Bologna, non era frequentato solo da brave persone a quanto pare. Qualcuno ha visto la borsa, griffata Gucci, ed ha deciso di rubarla, ovviamente senza minimamente immaginare cosa vi fosse all’interno. Coletta non si è accorto di nulla, continuando a lavorare al computer. Solo una volta arrivati a Milano l’amara scoperta. “Quando mi sono accorto che era sparita ero disperato, ho sentito un vuoto dentro, mi è crollato il mondo addosso, è un pezzo unico al mondo”.
Probabilmente, il ladro deve aver inserito la borsa all’interno di un’altra più grande per occultarla. La denuncia alla Polizia Ferroviaria è stata immediata ma per ora non si sono avuti riscontri; neanche dalle telecamere di sicurezza del convoglio.
La maglia era stata acquistata dal professioni molti anni fa, da una persona che l’aveva ricevuta dal calciatore tedesco Horst Hrubesch, che quella sera l’aveva scambiata col neo campione del mondo.