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Rissa al Pincio, quei 400 ragazzi probabilmente tutti orfani di una generazione perduta

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Scene di delirio. Non si potrebbero definire altrimenti quelle che in queste ore girano sul web, sulle televisioni, sui siti e sui quotidiani.

Sono quelle che hanno caratterizzato la maxi rissa, a cui sembra abbiano partecipato quasi 400 ragazzi, al Pincio nella Capitale.

I filmati sono stati pubblicati da questi giovanissimi sui loro profili e sui gruppi condividendoli anche su whatsapp.

Indignazione e rabbia nei confronti dei giovani fenomeni, e il termine non è certo utilizzato nell’accezione positiva, perchè non indossavano la mascherina ed hanno dato vita, senza rispettare il coprifuoco e le norme anti assembramento, legate alla pandemia da Coronavirus, le regole.

Il nodo credo sia ben altro. Dovrebbe domandarci perchè non uno ma 400 ragazzi siano usciti liberamente per strada, dandosi appuntamento, per picchiarsi.

Mi domando dove siano i genitori o se tutti e 400 siano orfani perchè altrimenti una situazione del genere non si spiega.

Quanto accaduto secondo il sindaco Raggi richiede un intervento massiccio delle forze dell’ordine con l’auspicio che identifichino i responsabili.

sarebbe il caso di identificare anche i genitori. Il controllo dei ragazzi non è delegabile, afferisce in primis alle famiglie.

I genitori dei fenomeni dovrebbero denunciarli, dovrebbero dare una lezione esemplare ai loro figli. Cosa che non sembra essere accaduta considerato che, stando le notizie che circolano, si starebbe preparando già la seconda puntata di questa vergognosa pagina della storia di un Italia che ha perso la dimensione di se stessa.

Noi che siamo i figli di una generazione dove le mamme erano campionesse di lancio dello zoccolo di legno, e non mancavano mai un colpo, e di punizioni esemplari anche solo se prendevanìmo un brutto voto a scuola o dicevamo “che schifo” a tavola, non siamo certo cresciuti male rispetto a questa generazione di annoiati giovani delinquenti.

Le eccezioni c’erano e ci saranno sempre ma 400 ragazzi non sono un’eccezione, sono un problema che va affrontato e con rapidità.

Sono schiere di ragazzi che appartenono ad una generazione perduta che per avere qualche emozione si danno appuntamento “pè menasse”. Un fatto gravissimo che evidenzia come i valori si stiano perdendo annacquati probabilmente dal troppo avere e dall’avere facile e dominati da una noia che rischia di sfociare anche in emulazione.

Qui il ruolo dei genitori, non delle istituzioni, non delle forze dell’ordine, ma della famiglia è mancante perchè la capacità di sognare, di crescere, di dare valore alle regole e al rispetto è qui che dovrebbe affondare radici solide.

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