Secondo i parametri distributivi nella regione Lazio, i futuri 273 navigator dovranno gestire oltre 93mila richieste, stando i dati Inps del 30 aprile 2019, di Reddito di cittadinanza.
La mole di lavoro risulta essere enorme rispetto agli “ingaggi”.
“Il ruolo dei navigator è cruciale per la buona riuscita di una misura quale il reddito di cittadinanza ma il numero delle persone che dovranno prendere in carico fa tremare i polsi. Ogni singolo navigator dovrà prendere in carico, mediamente 340 domande.
Questo nella media, ma i dati provinciali – spiega Enrico Coppotelli, segretario generale della Cisl del Lazio – aprono scenari diversi”.
A Frosinone ci sarà il carico più pesante con 9.973 domande e 21 navigator.
Questo significa che ognuno dovrà gestire 474,90 persone.
Segue Viterbo con 5.470 domande e 15 navigator, un navigator ogni 364,66 persone.
A Latina a fronte di 10.371 domande e 30 navigator, le persone sono 345,7 ognuno.
Solo a Roma e Rieti, il carico di persone è inferiore alla media.
A Roma, infatti, i 195 navigator hanno in carico 63.985 domande, quindi 328,13 persone a testa.
Mentre a Rieti i 12 navigator hanno 240,75 persone a testa, per un totale di 2.889 domande.
“Per tutti ci chiediamo come faranno a gestire questa mole di lavoro? Con quali strumenti? E che tipo di lavori potranno trovare in un tessuto economico regionale asfittico e in stagnazione come quello laziale? Da tempo noi, come Cisl, diciamo che i navigator non creano lavoro se non c’è crescita economica e un rilancio deciso degli investimenti. E per quanto riguarda i Centri per l’impiego – continua Coppotelli – serve un cambio di passo importante perchè sono loro il nucleo centrale del sistema, sono loro che devono essere messi in grado di offrire orientamento, formazione e incontro domanda-offerta”.
Sulla riorganizzazione dei Cntri per l’Impiego c’è già un tavolo aperto con la Regione Lazio per ragionare ed individuare le strategie migliori per rispondere ai nuovi bisogni che il mondo del lavoro richiede.
“Ora va fatto un vero scatto in avanti. Altrimenti – conclude – il rischio del flop è dietro l’angolo”.