Qualcosa, o meglio più di qualcosa non torna, sulla vicenda dei Punti di primo intervento.
I presidi dal primo gennaio 2020 sono stati riconvertiti in Punti di assistenza territoriale.
A destra e manca tutti i politici sono in festa perchè nulla, rispetto al personale, alle prestazioni, agli orari di apertura, sarebbe cambiato rispetto a prima.
Da una decina di giorni in molti, soprattutto nel centrosinistra, si affrettano a sottolineare come una battaglia sia stata vinta nell’interesse dei cittadini.
Ma nessuno sembra accorgersi che qualcosa non quadra.
Se nulla è cambiato rispetto al passato, a questo punto fatta eccezione per il nome, perchè la Asl di latina si sarebbe affrettata a cercare un operatore esterno a cui affidare la comunicazione del progetto “Punti di primo intervento versione rivista e corretta?”.
Non per fare quelli che pensano male ma si solito se nulla muta da comunicare non ci sarebbe nulla.
Eppure l’ultima campagna che la Asl di Latina ha deciso di affidare, e non si sa se sia stata affidata al momento, è quella inerente la “fornitura del servizio di realizzazione della campagna di comunicazione per riconversione dei Punti di primo intervento ed empowerment (tradotto consapevolezza n.d.r.) della popolazione nell’accesso alle cure”.
Una procedura negoziata, con base d’asta di 35mila euro ed un importo presunto, si legge nella deliberazione pubblicata dalla Asl di Latina, pari a 42.700 euro Iva inclusa.
Periodo di ingaggio previsto è di circa sei mesi sino al 30 giugno 2019.
Il servizio deve garantire l’elaborazione di una campagna di sensibilizzazione e informazione sui cambiamenti derivanti dalla riorganizzazione dei servizi di accoglienza in emergenza acuzie e a bassa intensità di cure risolvibili al di fuori del pronto soccorso.
La campagna di comunicazione sarebbe, in sintesi, mirata ad educare i cittadini con l’obiettivo di decongestionare i Pronto soccorso.
Quindi?
Qualcosa è cambiato ma evincerlo dai documenti inerenti la trasformazione è un lavoro arduo.
Sulla questione dei Punti di primo intervento, infatti, il polverone che si è alzato a colpi di atti rivisti e corretti più volte ha lasciato molti dubbi sul campo.
Oggi l’unica certezza è che la Asl investe oltre 42mila per spiegare che tutto è come prima quando si dovrebbe dire con chiarezza ai cittadini che qualcosa è cambiato considerato che dalla delibera del 31 dicembre 2019 sull’attivazione dei cosiddetti Pat i presidi diventano centri di smistamento verso i pronto soccorso ospedalieri.