I Punti di primo intervento sono stati cancellati, almeno a parole dal vocabolario che contraddistingue la sanità in provincia di Latina.
Quanto previsto dal decreto ministeriale del 2015, ratificato dal decreto di Zingaretti, del 2019, ha trovato attuazione.
Ma qualcosa non torna.
La Asl di Latina ha pubblicato la delibera con cui si formalizza il passaggio ai Punti di assistenza primaria.
Nell’atto si sottolinea come nella conferenza dei sindaci del 9 settembre 2019 nessuno dei Comuni abbia sollevato obiezioni in merito.
Si legge inoltre che le Asl interessate, tra cui quella di Latina, hanno “già adottato gli atti di propria competenza che prevedono il servizio, diversamente qualificato, ma in continuità con le funzioni precedentemente svolte”.
Invariato il personale che prevede la presenza complessiva di 40 medici e 47 infermieri.
Insomma non cambierebbe nulla se non il nome di queste strutture e il fatto che che, nella fase transitoria, strumenti, personale, arredi e gestione degli ormai ex Punti di primo intervento di Priverno, Sezze, Sabaudia, Minturno, Cisterna, Gaeta e Cori passeranno in capo alle Unità operative complesse di assistenza primaria.
I “nuovi” presidi funzioneranno h24 per 365 giorni l’anno come i loro predecessori.
Gestiranno i pazienti che si recheranno queste strutture in modo autonomo ma in stretto contatto con i pronto soccorso qualora si diagnosticassero patologie che richiedono il ricorso all’ospedale.
A partire dal 2020 saranno, inoltre, in dotazione dei presidi anche i kit per l’emergenza pediatrica.
Ma è leggendo il “manuale” allegato alla delibera, con dettaglio specifico per ictus, trauma, infarto, avvelenamento etc…, che emerge come di fatto questi presidi non siano altro che l’anticamera del Pronto soccorso.
Strutture in cui preso atto di determinate patologie i medici non possano fare altro che richiedere il trasferimento presso il Dea di riferimento.
Un gran caos in cui si è cambiato tutto per non cambiare nulla in attesa di comprendere quali ricadute avranno, e se le avranno, i nuovi presidi sull’efficienza, qualità ed efficacia dell’assistenza sanitaria territoriale.