di Redazione – E’ stato forse l’atto finora più difficile del governo Renzi, che ha visto momenti di tensione intorno all’approvazione del disegno di legge Delrio che prevede l’abolizione delle Province. Il Consiglio dei ministri in mattinata aveva deciso di blindare il ddl e di porre la fiducia trasferendo tutto in un maxiemendamento che conteneva il testo approvato dalla Camera e le modifiche della Commissione Affari costituzionali e gli emendamenti proposti in Commissione Bilancio.
Alla fine il Senato ha approvato la fiducia sul filo del rasoio: 160 voti favorevoli e 133 contrari. Renzi perde la maggioranza assoluta e 9 voti rispetto al suo insediamento.
LE PROVINCE COMMISSARIATE – Sono in tutto 52 le province la cui legislatura scade nel 2014 e che non andranno al voto a maggio, a queste vanno ad aggiungere i 21 enti già commissariati tra il 2012 e il 2013. Fino al 2015 queste saranno amministrate dall’attuale Presidente che diventerà commissario. Questo periodo servirà per trasferire le competenze dalle vecchie province a Regioni e Comuni e per fare una riforma costituzionale del Titolo V e trasformare le Province in “enti territoriali di area vasta”.
Secondo il governo il provvedimento porterà al risparmio di 111 milioni di euro di indennità per gli amministratori e di 318 milioni di spesa per indire le elezioni.
DE MONACO: “SCHIAFFO ALLA DEMOCRAZIA” – Molto contrariato dalla notizia l’attuale presidente della Provincia di Latina, Salvatore De Monaco, che sarà commissario fino al 2015. “Le province saranno enti di area vasta amministrate da ” nominati ” e non eletti dal popolo !!!! Schiaffo alla democrazia!!!!!!!!!!!!” scrive su Fb.