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Propone di togliere il malocchio e filtri d’amore, ma le sottrae 30mila euro di oro: “maga” condannata

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Riti magici per derubare due donne cadute nella truffa di una sedicente “maga” di Sezze. La donna, S.B. sono le sue iniziali, condannata a 2 anni e 2 mesi di reclusione, non ha esitato a diventare la confidente soprattutto di una delle due vittime, alla quale ha sottratto gioielli per 30mila euro con la scusa di “levarle il malocchio”.

Un’aurea di negatività che era lei ad inventare approfittando dei dolori della vittima, la morte della madre e la separazione dal marito, convincendola che la causa fosse quella di una “maledizione” sulla sua famiglia.

La donna, di 50 anni, viveva in solitudine e si è fidata di chi le aveva aperto la porta e le aveva fatto compagnia per tanto tempo. Quando la “maga” le ha chiesto di portarle gli ori di famiglia per “disinfettarli” e liberarla così da una catena di eventi negativi, la 50enne non ha esitato.

Il rito prevedeva di porli in una scatola di scarpe, avvolti in fazzoletti di carta e di lasciarli per settimane ai piedi del letto vicino a due candele accese. Peccato però che nel sigillare la scatola la 47enne di Sezze avesse sottratto l’oro per sostituirlo con bigiotteria di poco valore.

Ad accorgersene era stata la cugina, pure caduta nella trappola, che però alla fine si era insospettita e nonostante avesse portato anche lei il suo oro, non l’aveva lasciata sola neanche un attimo. A lei la truffatrice aveva sottratto solo un oggetto, comunque di valore, un bracciale della figlia da 3mila euro.

A casa aveva aperto la scatola e scoperto il raggiro, così aveva telefonato alla cugina e le aveva chiesto di controllare. Nella sua scatola di scarpe non c’erano altro che gioielli falsi.

Era il 2018. A quel punto è scattata la denuncia e qualche giorno fa l’indagata, poi rinviata a giudizio, è stata condannata a 2 anni e 2 mesi dal giudice del tribunale di Latina, Morselli. Il giudice ha anche disposto un risarcimento per la parte civile, assistita dall’avvocato Sinuhe Luccone, da quantificarsi in sede civile.

I riti magici, però, non erano finiti qui. La donna, pur di tenere stretta l’“amica” le aveva anche proposto un filtro d’amore per il quale tra i vari ingredienti comparivano sangue mestruale e sangue di gatto.

Pratiche che è difficile credere qualcuno possa ancora proporre, eppure non così rare quanto possiamo immaginare. Da chi dice di essere nostro amico, ma chiede soldi o gioielli è sempre meglio stare alla larga.

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