sabato 25 Marzo 2023

Primarie Fratelli d’Italia, intervista a Calandrini: voglio vincere e convincere

di Ago Madonna – Lo strumento delle Primarie si diffonde anche a destra. I primi, in questo senso, a scegliere tale mezzo di partecipazione popolare sono stati i politici di Fratelli d’Italia, formazione politica ben radicata nella provincia pontina, che nel week-end è chiamata a scegliere i propri delegatiUno dei big pontini in lizza è Nicola Calandrini, presidente del Consiglio Comunale di Latina, LatinaQuotidiano.it lo ha intervistato per conoscere i progetti del partito a livello nazionale e provinciale.

Perché ha deciso di candidarsi?

Faccio politica da anni e questo comporta un impegno con chi ti dà il consenso, perché sin dal primo momento mi sono confrontato con la gente. Mai sono stato ‘nominato’, e oggi per chi fa politica è fondamentale non tirarsi indietro. Mi candido perché in un paese dove le colpe sono sempre di altri, dove si parla più di quanto ci si impegna, io mi impegno e ci metto la faccia. Mi candido per dovere verso la mia comunità e verso la mia coscienza.

Lo strumento delle Primarie può diventare un cardine della politica italiana del futuro?

Uno strumento è uno strumento, non un fine. Le Primarie oggi servono ad un partito che sta nascendo come il nostro. Non sono un estremista delle Primarie e neanche un avversario. Le cose non sono mai buone o cattive per sempre: sono utili o no. Oggi per Fratelli d’Italia è utile dare un segnale forte di partecipazione. Sono Primarie non ideologiche, ma fondative.

Qual è la ricetta per incentivare la partecipazione alla vita e alle attività del partito?

A me piace la politica che si fa ogni giorno, non mi lego alla schiera di chi immagina partiti leggeri o altro. Il partito che penso è un partito, punto; un movimento fatto di gente che sta tra la gente, di sedi, di confronto e di interscambi umani. La politica non è uno schermo di pc: è la polis, la città. La politica è la comunità di cittadini che si impegnano per tutti. Così credo sia, così l’ho sempre fatta. Sezioni, confronti e anche, se serve, scontri. La politica non è l’azione delle buone maniere, ma l’agire nelle passioni.

La Destra italiana verso quali riferimenti culturali e politici deve proiettarsi?

Destra, sinistra: termini che sono datati. Penso ad una idea di politica partecipata e che non ha pregiudizi ideologici, contrapposti a chi pensa ad impossibili paradisi in terra. Io cerco di cambiare, in meglio, la vita alla mia gente: non predicare paradisi impossibili. Sono nato nella prassi dell’agire dall’esperienza dei cattolici democratici: questo è il mio faro politico. Voglio vincere e convincere su questi valori. Destra/sinistra è un tifo che non mi appassiona.

Latina e il suo territorio hanno enormi potenzialità: come agevolare questa particolare propensione?

Latina? E’ la terra delle possibilità. Qui è rinata la speranza delle comunità, da quelle venute per la bonifica, a quelle che c’erano; a quelle come gli italiani di Istria e Dalmazia, i nostri connazionali d’Africa, a quanti nel dopoguerra sono venuti richiamati dalle fabbriche. Questo è l’animo di Latina: la speranza, e da qui ripartiamo senza pregiudizi. Noi abbiamo la migliore agricoltura del paese, abbiamo intelligenze e tecnologie, dobbiamo tornare al lavoro, alla idea che siamo capaci di creare grandi cose. Di creare bellezza. Questo credo vada fatto, e su questo mi impegno con la mia gente, con la nostra comunità.

ECCO COME E DOVE SI VOTA A LATINA E PROVINCIA

GUARDA LA TESSERA ELETTORALE DELLE PRIMARIE DI FRATELLI D’ITALIA

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