Si è tenuta questa mattina l’udienza pubblica della Corte Costituzionale dedicata, tra le altre cose, alla discussione in merito alla legittimità della legge elettorale attualmente in vigore, il sistema ideato dall’ex ministro Calderoli e noto come Porcellum. Oggetto della valutazione della Consulta sono, in particolare, il premio di maggioranza alla Camera e al Senato e l’esclusione del voto di preferenza.
Secondo le indiscrezioni raccolte fino ad ora, la Corte Costituzionale, in considerazione della sensibilità della questione, potrebbe scegliere di non decidere immediatamente sul punto, ma di destinare all’argomento la prima camera di consiglio convocata per il nuovo anno, in programma il 14 gennaio.
Di fatto, quella della Corte appare una scelta che, insieme alle indubbie difficoltà “tecniche” della materia, vuole anche essere una sorta di ultima chiamata alla politica affinché risolva la questione della legge elettorale di propria iniziativa. Anche se le ultime discussioni in Senato sull’argomento non sembrano lasciare grande spazio all’ottimismo.
Se dunque le Camere, o il Governo, non riusciranno a decidere sul tema, a metà gennaio potrebbe essere la Consulta a mettere un punto, nel caso in cui decidesse che il Porcellum è in parte o interamente incostituzionale.
In questo caso, andrebbe poi capito se resterebbe in vigore un Porcellum mondato dagli elementi di incostituzionalità, dunque un proporzionale puro con soglia di accesso e, probabilmente, preferenze, o se grazie all’istituto della reviviscenza tornerebbe in vigore la legge elettorale precedente, il cosiddetto Mattarellum, un sistema fortemente maggioritario con quota proporzionale e senza premio di maggioranza.