Nei giorni scorsi l’Associazione I Borghi più Belli d’Italia ha promosso una legge contro lo spopolamento, ignorando che già c’è n’è una inapplicata, e anche il senatore Nicola Calandrini ha dichiarato di aver presentato un ddl al Senato, dopo essersi fatto promotore già nel 2019 di una interrogazione relativa alla mancata applicazione della legge sui Piccoli Comuni.
“L’iter di una legge per i Piccoli Comuni che ne comprenda tutti gli aspetti, dopo itinerari faticosissimi, ha visto la luce il 6 ottobre del 2017 con il n°158, primo firmatario Ermete Realacci – spiega la coordinatrice della Consulta dei Piccoli Comuni di Anci Lazio, Lubiana Restaini -. Questa legge ha avuto una dotazione finanziaria, ridicola, di 100 milioni di euro in tre anni proprio mentre il governo Renzi stanziava tre miliardi per le periferie urbane, ignorando che il degrado ed il sovraffollamento di esse derivava proprio dall’esodo dalle aree interne e montane; come a dire: meglio curare gli effetti che le cause di un fenomeno come questo. Ebbene, quei soldi, cui si sono poi aggiunti altri 60 milioni, non sono stati spesi affatto”.
Continua la coordinatrice: “Oggi mi chiedo che senso abbia presentare in Senato una proposta di legge che richiama la legge 158/17, sull’onda dell’interesse rivolto oggi ai Piccoli Comuni?”
“Le criticità sollevate da Calandrini, sono in piena sintonia con il lavoro di sensibilizzazione che sto svolgendo con la Consulta dei Piccoli Comuni di Anci Lazio – conclude Lubiana Restaini – mi auguro che tutte le forze politiche si impegnino in un percorso comune e condiviso volto a favorire l’impiego di quelle poche risorse impegnate ed a proporne di nuove degne delle necessità dei Piccoli Comuni.”