Oltre novemila preferenze alle ultime regionali del Lazio.
Un asse fortissimo con gli ex di Alleanza nazionale, vedi Gasparri ed Aracri, oggi ai vertici nazionali di Forza Italia.
Una battaglia, quella per conquistare a dispetto di tutti e delle direttive regionali, il ruolo di vice presidente del consiglio regionale del Lazio che lo ha visto sparigliare le carte e battere al fotofinish l’avversario Pino Simeone, favorito da Claudio Fazzone.
Questo è Adriano Palozzi ed ora, come si direbbe in un film, non solo sta per tornare ma “potrebbe scatenare un inferno politico”.
Non entriamo nelle vicende giudiziarie che faranno il loro corso.
Ma è impossibile non notare, stando le ultime notizie emerse, due elementi.
In primis la scelta di ricorrere al Tar per riprendersi quella vice presidenza “sottratta”.
Il secondo, lo scompiglio che, quello che è stato definito l’uomo dei consensi di Forza Italia, potrebbe portare con il suo ritorno in consiglio regionale già a metà dicembre.
L’uscita di scena di Palozzi ha, infatti, cambiato completamente gli assetti nel gruppo di Forza Italia in Regione, già segnato da fughe in avanti malcelate, e che si è sgretolato perdendo Pino Cangemi poi eletto vice presidente del consiglio regionale.
Il gruppo di Forza Italia in consiglio regionale mantiene la forma ma ha perso quella sostanza fatta di coesione e unità di intenti che dovrebbe contraddistinguerlo.
La vicenda Palozzi, prima e dopo, ha fatto emergere vecchi rancori e sotterranee guerriglie che da sempre serpeggiano e tengono banco nel gruppo.
Ha messo in evidenza fratture segnate da perdite di consensi e mancanza di capacità di reagire che si sono consolidate anche nella decisione, di Roberta Angelilli, che è entrata temporaneamente in consiglio sostituendo Palozzi, di passare senza colpo ferire al gruppo che fa capo a Stefano Parisi lasciando Forza Italia con soli quattro uomini a presidiare il partito.
Quello che resta da capire oggi è se Adriano Palozzi tornerà a ricoprire un tassello di Forza Italia o farà altre scelte politiche.
E, soprattutto, come muteranno gli equilibri interni al partito, qualora decidesse di restare.
Il timore è che Palozzi come un gladiatore possa dire “al mio via scatenate l’Inferno”.
Ma, in particolare, sarà interessante capire chi, palesemente o meno, deciderà di seguirlo e come Forza Italia, a tutti i livelli, gestirà quella che si annuncia come una stagione ricca di colpi di scena e di spine nel fianco.