Una immagine che non rende merito ai continui, costanti sacrifici del personale medico ed infermieristico che opera all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina.
E’ quella di queste ore, in un lunedì sera, quello del 17 febbraio 2020.
Dai numeri disponibili al pronto soccorso in queste ore ci sono 79 pazienti in tutto.
Ed è impensabile che nel principale ospedale della provincia non ci sia adeguato spazio per poterli sistemare in modo degno e decoroso.
E’ una scena che si ripete stancamente con pazienti esasperati che arrivano al pronto soccorso e devono sottostare a situazioni ai margini della decenza.
Sono ammucchiati non solo nelle sale delle visite ma anche nei corridoi.
Persone anziane che sono appoggiate su letti di fortuna vicino al carrello della spazzatura.
Una situazione che ha dell’assurdo per quello che dovrebbe essere l’ospedale di riferimento nella seconda città del Lazio.
Che, stando le parole del direttore generale della Asl di latina, ha le caratteristiche per diventare non un semplice Dea di II livello, si attende il miracolo da giugno 2015, ma addirittura un policlinico con nulla da invidiare a strutture come il Gemelli.
L’emergenza, quella strutturale, segnata da spazi inadeguati, continua a sommarsi con il pericolo per il personale che deve contrastare momenti di tensione legati a questa situazione degna del terzo mondo.
Il Lazio sarà anche uscito dal commissariamento, ma a Latina non se ne accorge nessuno.
Il tutto condito da sale operatorie a mezzo servizio, ne funzionano solo due su cinque e da promesse di nuove strutture che restano sulla carta.
La politica, tutta, oltre a fare da contorno a casati ai tagli del nastro dovrebbe preoccuparsi di questo.