Avrebbero aiutato Lucian Boncu, il cittadino romeno condannato per aver ordinato l’omicidio di un giornalista, nel suo paese, a nascondersi. Sono stati gli agenti della polizia di Latina a scoprire che un 44enne e un 30enne, connazionali del ricercato, ne avrebbero favorito la latitanza.
I complici infatti avevano prenotato due stanze con i propri documenti pagando in contanti. Usando uno stratagemma hanno eluso il controllo dei recepionist dell’hotel. L’uomo è stato comunque ripreso e riconosciuto dalle telecamere interne della struttura, mentre a dorso nudo si spostava da una camera all’altra dei suoi connazionali.
I due fermati sono attualmente detenuti nelle camere di sicurezza della questura in attesa di essere giudicati domani per direttissima.
Era stato lo stesso giornalista a postare su Facebook l’arma con cui avrebbe dovuto essere giustiziato su ordine di chi è considerato un leader della malavita.
“Questa è la pistola – scrisse Dragoș Boța – con cui avrei dovuto essere giustiziato perché negli ultimi anni mi sono permesso di rivelare i legami tra la criminalità organizzata a Timisoara e l’amministrazione di questa città. Un proiettile o forse più perché mi sono rifiutato di capire il messaggio mafioso inviato nel giugno 2018, quando la mia auto ha preso fuoco”.
L’operazione Enfast per rintracciare il latitante è stata lanciata dal Servizio investigativo all’interno della Direzione investigativa criminale romena, in collaborazione con le squadre Fast Serbia, Fast Croazia e Fast Slovenia.