Si è discusso questa mattina presso il Tribunale del Riesame di Roma dell’ordinanza a carico di Armando Cusani, emessa nell’ambito dell’operazione Tiberio. La Corte di Cassazione, alla quale avevano fatto ricorso gli avvocati del sindaco di Sperlonga ed ex presidente della Provincia di Latina, Angelo Palmieri e Luigi Panella, aveva rinviato la decisione al Tribunale della Libertà. I legali oggi hanno sostenuto che buona parte delle intercettazioni siano inutilizzabili, perché l’imputato sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati soltanto in seguito.
Presente all’udienza anche il pubblico ministero Valerio De Luca, titolare dell’inchiesta, che ha spiegato – così come aveva fatto nel corso del processo immediato davanti al collegio del Tribunale di Latina – che l’iscrizione c’era stata ed è sufficiente a rendere valide le intercettazioni telefoniche.
I giudici del Riesame si sono così riservati sulla richiesta di scarcerazione. Cusani al momento è ristretto ai domiciliari.