Home Cronaca Olimpia, il pubblico ministero contesta associazione per delinquere sull’urbanistica

Olimpia, il pubblico ministero contesta associazione per delinquere sull’urbanistica

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A sinistra Giuseppe Miliano e a destra il procuratore aggiunto Carlo Lasperanza

Ci siamo. Dopo 2 anni il procedimento seguito all’inchiesta Olimpia che ha scosso nelle sue fondamenta la città di Latina arriva ad una fase importante. Questa mattina in aula il pubblico ministero Giuseppe Miliano ha chiesto il rinvio a giudizio per 35 indagati. Tra questi lo ricordiamo ci sono ex politici – in primis l’ex deputato di Fratelli d’Italia Pasquale Maietta, l’ex sindaco Giovanni Di Giorgi e alcuni componenti della giunta, il consigliere Vincenzo Malvaso – funzionari comunali e imprenditori. A questi bisogna aggiungere altri due indagati che hanno chiesto l’abbreviato, Malvaso appunto e Elena Lusena. In tutto 37 persone.

Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere che aveva colpito 17 persone (9 in carcere e 8 ai domiciliari) pubblico ministero e giudice per le indagini preliminari contestavano tre associazioni per delinquere. Il sistema messo in piedi, secondo l’accusa, era servito da un lato a permettere favori al Latina Calcio, di cui Maietta era presidente. Da un altro a incrementare notevolmente le cubature da costruire attraverso 6 piani particolareggiati poi annullati e infine a concedere appalti pubblici ad aziende “amiche”. Gli arrestati fecero ricorso al tribunale del Riesame ed ottennero tutti la scarcerazione. I giudici della Capitale nelle motivazioni scrissero che non riscontravano elementi a supporto delle accuse di associazione per delinquere per appalti e urbanistica.

Miliano però non si è dato per vinto. Contro la decisione del Riesame fece ricorso in Cassazione, ricorso che fu però respinto. Oggi torna in aula a contestare l’associazione per delinquere non solo in relazione alle vicende del Latina Calcio, ma anche a quelle legate all’urbanistica. L’annullamento in sede di Riesame, ha spiegato iniziando così la sua requisitoria, non avrebbe intaccato l’impianto accusatorio.

Per gli appalti invece ha contestato solo le fattispecie autonome e non l’associazione. Ha parlato per oltre un’ora ripercorrendo le indagini e spiegando che sono partite dalla piscina (da qui il nome dell’operazione Olimpia), per poi far venire alla luce altri reati, prima sul Latina Calcio, poi su urbanistica e piani.

Dopo Miliano ha discusso l’avvocato Cinzia Mentullo, per il Comune di Latina che si è costituito parte civile. Si torna in aula il 21 dicembre, quando inizieranno le arringhe degli avvocati.

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