Allora: al Palazzetto dello sport a Latina non si può giocare;
in piscina (quella scoperta comunale) non si può nuotare;
al teatro Gabriele D’Annunzio di Latina non si può teatrare, per niente musicare; men che meno cantare;
al palazzetto dello sport di Cisterna non si possono fare gare, men che meno riprenderle con la tv.
Ora speriamo che all’ospedale Santa Maria Goretti si possa curare, e in chiesa a San Marco pregare, dalla Stazione di Latina scalo viaggiare.
Taccio sul campo di calcio Francioni, dove non si poteva guardare (per gli spalti).
Taccio della possibilità di vedere scarpe lì dove si vendevano materassi, parlo della Globo, il tutto per nostalgia dei papaveri rossi
Visto questo quadro da teatro dell’assurdo: ma non è che non sappiamo costruire? O ci sono leggi che esentano il mondo e non noi, fatte per noi.
Qui è tutto impossibile? A Roma, a Milano a Reggio Calabria come fanno?
A Frosinone, pensate, hanno un campo di calcio dove giocano a pallone i giocatori, guardano gli spettatori, e quelli del bar vendono il caffè.
Pare, ed ha dell’incredibile, che lì abbiano un tetro dove recitano davanti a degli spettatori. Direte è il paese delle meraviglie di Alice? Sì lo è, e manco è vietato vivere, cosa tra tra poco da noi sarà negata, perché non abbiamo nessuno “la Scia dello campà”.