venerdì 29 Settembre 2023

Mutazione Sinistra

Tempo di elezioni, tempo di sondaggi. Quelli che circolano sia da una parte che dall’altra danno il centrodestra locale avanti di circa 20 punti percentuali (60-65% cdx – 30-35% csx), che di certo non sono pochi e che altrettanto certamente erano presenti già nei sondaggi di oltre un mese fa.

Vien quindi da chiedersi come mai la corsa dei tanti aspiranti a fare il candidato sindaco di una coalizione che certo non parte da favorita. L’amore per la città, la voglia di spendersi, l’idea che i sondaggi possano essere ribaltati, certo ma anche lo sguardo a una partita che si è giocata tutta interna al campo del centrosinistra, quella per contendersi la guida del primo partito del cosiddetto campo progressista e cioè il PD. Del resto se la Schlein come ha dichiarato lei stessa “non l’hanno vista arrivare”, questo di certo non vale per Coletta e compagnia che la loro posizione l’hanno guadagnata sul campo e quotidianamente.

Le primarie di poche settimane fa del resto non sono certo state (solo) un momento di democrazia e partecipazione per decidere il candidato sindaco (va detto che comunque la si pensi il dato sull’affluenza è in costante calo) ma soprattutto una sfida per chi avrà la governance del partito locale dopo il 15 maggio. Proprio in questa direzione va il documento di Proietti, Ranieri e Campagna che lasciano LBC e aderiscono al PD e c’è da scommetterci che presto o tardi anche Coletta e il suo cerchio magico aderiranno ufficialmente al soggetto politico guidato dalla Schlein.

Non può leggersi diversamente una competizione che è stata solo una conta interna tra due gruppi dirigenti, per nulla o quasi preceduta da quel lavorio che dovrebbe essere tematico e di allargamento della coalizione che infatti ha perso praticamente subito il sostegno del terzo polo (che ancora esisteva) e ha accolto solo a primarie finite il Movimento Cinque Stelle, finito nel calderone più per mancanza di alternative che per convinzione. Il tutto comunque ha finito per spostare la coalizione ancora più a sinistra, con buona pace dei moderati PD. Non una scelta proprio lungimirante in una città come Latina forse, il tempo ce lo dirà.

Enzo De Amicis ha capito tardi e sulla propria pelle che per lui non c’era più spazio ma anche altri dirigenti e iscritti del partito dovranno arrendersi loro malgrado all’evidenza che il PD ha subito la sua mutazione* a livello nazionale fino a scendere sui territori. A loro la scelta: lavorare a un nuovo soggetto o rimanere in attesa di tempi migliori… sempre se verranno.

*MUTAZIONE: “Cambiamento rispetto al quale il concetto di variazione si accompagna a quello di sostituzione”

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