L’associazione Antiviolenza Voci nel Silenzio di Minturno che si occupa di fornire assistenza legale e psicologica gratuita a tutte le vittime di qualsiasi Forma di violenza fisica o psicologica, tramite la presidente Maria Teresa Conte si unisce alla riflessione di Lidano Grassucci a proposito di Gloria, uccisa barbaramente a 23 anni.
“Vero – ha scritto Maria Teresa Conte in una nota – sembra proprio così che a Prossedi non sia stata uccisa una giovane donna, una mamma ma un fantasma che dovrebbe scomparire di cui non avrebbe dovuto a detta di molti essere indicato né il nome né il cognome e tanto meno pubblicata la foto… avrebbe dovuto restare senza volto e senza nome per proteggere i figli si dice per via di quella “scelta” voluta? Imposta? Non lo sappiamo forse ce lo diranno le indagini o forse non lo sapremo mai perché Gloria sembrava essere invisibile: nessuno sapeva, nessuno vedeva”.
“Ci siamo tutti svegliati una mattina e abbiamo scoperto leggendo il giornale perché Gloria andava ad Anzio e allora bisogna attaccare la stampa perché non l’ha fatta morire in silenzio e in modo anonimo, perché ha voluto trattare il suo caso come gli altri circa 600 casi di femminicidio (perché di questo si tratta) che ci sono stati in Italia negli ultimi 5 anni, 600 donne, madri di cui tutti abbiamo conosciuto tutto nome, cognome, volti, storie. Di Gloria no, non avremmo dovuto sapere niente soprattutto non dovevano sapere i suoi figli. Vero sono minori, vanno protetti forse però bisognava accorgersene prima, ora è davvero troppo tardi, da cosa si può ancora proteggere un bambino che ha subito il dolore più devastante che esiste: perdere la propria mamma? Ma veramente pensiamo di poterli proteggere semplicemente rendendo la loro mamma un fantasma senza volto e senza nome e nascondendo quel particolare?”
“Forse per Gloria – conclude Conte – e per i suoi figli bisognava fare qualcosa prima, forse bastava essere un po’ più attenti e cogliere il suo disagio, le sue difficoltà prima ora è troppo tardi, ora quella foto sul giornale e quei particolari possono essere utili alle indagini ma soprattutto possono fare in modo che per una volta nella sua vita (chissà forse l’unica) Gloria sia visibile, nascondere il suo viso e il suo nome significherebbe continuare a non vederla anche dopo la morte e questo non ce lo possiamo permettere proprio”.