“E’ il primo passo di un cammino, che ci auguriamo possa arrivare fino in fondo.” Ha commentato così il sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli, alla richiesta di riqualificazione dell’area ex “Sieci” da parte di un’azienda privata.
La domanda di accesso all’intera documentazione, necessaria per effettuare i futuri lavori, verrà gestita dal dott. Sarao, responsabile del settore Urbanistica e Ambiente al comune di Minturno.
Si tratterebbe, quindi, di un progetto ambizioso che darebbe una svolta socio-economica al territorio, dopo più di 35 anni.
“L’intervento di riqualificazione dell’area ex “Sieci” – ha specificato Gerardo Stefanelli sulla sua pagina Facebook – dovrà essere in grado di coniugare gli interessi legittimi del privato, con gli interessi del pubblico. L’interesse pubblico non è dato solamente dalla creazione di sviluppo economico diretto, ma anche dalla realizzazione e dalla disponibilità di spazi culturali e sociali gestiti direttamente dal comune.”
L’ex fabbrica “Sieci”, sorta sul litorale scaurese nel 1880, era dedita alla produzione di mattoni e di “tegole marsigliesi”. Per decenni venivano esportate anche in Sudamerica, attraverso la via del mare. In seguito a un improvviso fallimento, l’azienda chiuse nel 1982.
Nel 2002 l’amministrazione di Paolo Graziano stipulò una convenzione di 30 anni con l’Ismef, per trasformare l’edificio in un’Università del Mare. Erano stati previsti 30 milioni di euro di finanziamenti, di cui l’80% destinato al recupero funzionale dell’area. All’interno si voleva costruire un Museo, una piscina e un laboratorio bio-marino. Nel 2010 con il sindaco Aristide Galasso si avviano i primi lavori, ma i cantieri vennero bloccati di nuovo per un problema sismico.