mercoledì 29 Marzo 2023

Matteo Salvini a Latina: vinciamo le elezioni politiche e poi mandiamo a casa Coletta

Arriva a Latina con mezz’ora di ritardo Matteo Salvini, Piazza del Popolo è abbastanza piena e lo attende, perché la Lega non sceglie i teatri e gli alberghi, per i suoi sostenitori l’appuntamento è in piazza. Sale sul palco dopo aver letteralmente abbracciato le prime file dei suoi sostenitori, un po’ fans a dire la verità, che neanche una rockstar. E dal palco tira fuori i temi caldi alla Lega. Ma la prima stoccata è per Damiano Coletta:

Piazza-del-Popolo-Salvini
Il pubblico presente per Matteo Salvini

“Questa piazza piena la dedico al vostro sindaco – esordisce Matteo Salvini -, che perde tempo a cambiare nomi ai giardinetti invece di ripulirli, chiamali come vuoi ma ripuliscili. Non hanno in mente niente per il futuro e processano il passato”

Gli immigrati: “I barconi li riportiamo a casa loro, non accettiamo l’immigrazione di chi vuole Sky e il wifi, e andremo a bussare alle cooperative rosse, attività esentasse”.

I temi economici: “Chi vota la Lega mi dà mandato per cancellare la legge Fornero che ha rubato anni di vita e anni di lavoro ai giovani. Noi stiamo perdendo migliaia di nostri ragazzi e ce ne facciamo arrivare altri che spacciano”.

La sua politica Matteo Salvini la definisce di buon senso: “Quello di un padre che difende i figli a costo della vita. Io sono stufo che in questo paese se qualcuno mi entra in casa alle 2 di notte devo chiedere ‘scusi che intenzioni ha‘. La difesa è sempre legittima e se muore qualche rapinatore mi dispiace, nella prossima vita farà un altro mestiere”.

“La normalità – prosegue Matteo Salvini dal palco di Piazza del Popolo a Latina – è far lavorare la gente, lasciamo lavorare la gente. Se le direttive europee mettono a rischio i posti di lavoro, io di quella direttiva me ne frego“, e più chiaro di così non potrebbe essere.

“Quelli di sinistra sono così tarati per fare piangere i ricchi, che li fanno scappare e poi piangono i poveri. Io voglio un paese che non punisca chi ha successo, mandandogli l’agenzia delle entrate. Al governo faremo l’esatto contrario, ci fideremo dei cittadini, controlleremo i negozi degli stranieri che cambiano gestione ogni sei mesi. Non so voi, e lo dico con affetto: di immigrati c’è ne sono troppi. Servono regole e limiti, controllare chi entra e aiutare qualcuno a uscire, e vivere serenamente”.

Un passaggio anche sulla scuola, su quella società dove se l’alunno prende un brutto voto accoltella l’insegnante, oppure arrivano i genitori a picchiare il docente. È questione di educazione, per questo ribadisce che è necessario ripristinare sei mesi di servizio militare o servizio civile. “Io l’ho fatto e mi è servito. Renzi, non so se l’ha fatto, sicuramente non gli è servito – dice dal palco Matteo Salvini -. In caserma non c’è ricco o povero, si è amici”.

“Io dal 4 marzo ho voglia di prendere per mano 60 milioni di italiani e li porto dove meritano di essere, i primi in Europa. Non abbiamo nulla da invidiare ai tedeschi, forse possiamo invidiare la birra agli olandesi – e si concede anche una battuta -. La gente mi dice che non votava da anni. Io sono contento di aver preso per mano la Lega che ha unito l’Italia con gente per bene. Non c’è derby destra contro sinistra, qui la sfida è tra italiani contro anti italiani”.

Poi racconta dello scontro in tv con Laura Boldrini, a Otto e mezzo su La7, ma sbaglia il giorno, perché la puntata non è andata in onda di San Valentino ma martedì 13 febbraio. “Ho festeggiato San Valentino con la Boldrini, era il primo giorno di Quaresima e bisognava fare penitenza – ironizza Matteo Salvini-. Mi sorprendono queste donne di sinistra che difendono le donne e poi aprono le porte a comunità islamiche dove la donna vale niente. Io non apro una moschea finché non mi dicono che la donna è uguale all’uomo. A Latina se vieni a lavorare sei il benvenuto, se mi dici di non festeggiare il Natale torna a casa tua. Io nei paesi stranieri ho portato rispetto. Mia madre mi ha insegnato a rispettare usanze e tradizioni dei paesi che ci ospitano”. Ma guai a dire che la Lega è razzista: “Chi sceglie Lega sceglie prima gli italiani. Il vero razzismo è quello della sinistra che si dimentica gli italiani”.

Anticipa che domenica sarà nel salotto di Barbara D’Urso, apre una parentesi: “Vado da tutti tranne che da Fazio che mi sta sulle palle. Guardando quanto guadagna mi girano un po’ le scatole”, e anticipa quello che dirà ai telespettatori targati Mediaset: che ci sono 4 milioni di disabili dimenticati, che vivono con 280 euro al mese, a fronte delle cooperative a cui danno 1.000 euro a mese per extracomunitario, che poi magari diventa delinquente, spacciatore o stupratore, di quelli che Matteo Salvini dice senza mezzi termini” Io prenderei a calci in culo”.

La Lega, continua Matteo Salvini, combatterà anche i contratti di lavoro da 15 giorni a 2 euro l’ora, “Quello è schiavismo”.

“Non vedo l’ora di passare dalle parole ai fatti, datemi una mano e l’Italia tornerà ad essere quello che deve essere, non un paese di serie B e di precari. Io ho pregi e difetti ma se mi mandate al governo io non tradisco, tengo i piedi per terra e torno in piazza ad ascoltare, non mi chiudo nei palazzo, non faccio come Fini che con il voto a destra ha governato a sinistra”.

Infine un auspicio che ha fatto battere il cuore a qualcuno sul palco con lui: “Io vorrei che il parlamentare in più che mi darà la maggioranza per governare, vorrei che venisse da Latina, sarebbe la mia soddisfazione più grande”.

Conclude da dove aveva iniziato: “Prima vinciamo le politiche e poi mandiamo a casa un sindaco che non si merita gente come voi“.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo è parte della redazione di LatinaQuotidiano dal 2014. Qui ha alimentato la sua passione per il giornalismo, l'informazione e il web. Nei suoi studi figurano una laurea in Editoria Multimediale e Nuove Professioni dell'Informazione e un master in Web & Social Media Marketing.

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