Cautela e no a facili entusiasmi sull’onda dell’emotività.
Questa la posizione del sindaco di Spigno Saturnia, Salvatore Vento, in merito alla possibilità di “adottare” i daini del parco nazionale del Circeo a rischio per l’attuazione del piano di abbattimento.
“In relazione a chi, in verità pochi, mi chiede – spiega Vento in un post su Facebook – di valutare la possibilità di introdurre la specie sulle nostre montagne rispondo usando le parole di un esperto come Giuseppe Marzano (Parco naturale dei Monti Aurunci). ‘L‘introduzione di una nuova specie in un territorio è un’attività che va gestita con estrema cautela. Esistono piani predisposti dall’ Ispra e dal Ministero dell’ambiente che già individuano le potenzialità dei territori italiani per la varie specie di ungulati cui è obbligatorio fare riferimento. Il passo successivo è la predisposizione di uno studio di fattibilità che analizzi l’impatto potenziale della specie sugli habitat, le conseguenze sulle altre specie e valuti le possibilità che la specie si possa affermare”.
Insomma, ogni passaggio va valutato con estrema razionalità.
“Per le esperienze pregresse, in relazione ad una eventuale introduzione del capriolo, escluderei qualsiasi possibilità per una eventuale immissione del daino. Del resto, quel che è accaduto al Circeo con la maldestra introduzione del daino, sia pure in un iniziale spazio recintato, deve essere tenuto ben presente per ogni eventuale futura iniziativa”.
Le parole del sindaco di Spigno Saturnia si inseriscono in un ampio dibbattito che si è scatenato a seguito della notizia inerente l’abbattimento di circa 350 capi nel Parco del Circeo.
Molti Comuni come Terracina e Prossedi hanno dato la propria disponibilità a verificare l’inserimento dei daini sul proprio territorio.
Una battaglia ancora tutta da vincere.