martedì 26 Settembre 2023

Malvaso, il “benefattore di Latina” e la sceneggiata in tv

di Francesco Miscioscia – E’ diventato il simbolo degli scandali urbanistici a Latina, lui, Vincenzo Malvaso, che ha anche una Variante intestata a suo nome, è per Latina e i suoi cittadini l’emblema del conflitto di interessi all’interno dell’amministrazione Di Giorgi. Ma non sembra che questo fardello pesi sul consigliere di Forza Italia che mercoledì sera è stato ospite del programma di Egidio Fia, Monitor su LazioTV. Sette anni che Malvaso non si faceva vedere in televisione “perché a me non piace apparire”, ma si è mostrato subito molto a suo agio seduto sulla poltrona attorno al tavolo a forma di M, padrone della scena, per niente agitato né preoccupato delle accuse che gli venivano mosse. Se avesse avuto un caffè e un panino avrebbe potuto continuare per ore a sciorinare i nomi che leggeva sulle sue carte, documenti che potevano dimostrare tutto e il contrario di tutto. Ha risposto a ogni domanda, tranne quelle che faceva finta di non sentire, quasi dispiaciuto delle insinuazioni sul suo conto perché lui, se sapeva che andava a finire così, non ci veniva ad investire a Latina portando qui i suoi soldi.

Il benefattore Malvaso, infatti, è arrivato dalla Calabria nel capoluogo pontino nel 2000 per investire perché aveva sentito che qui c’era la possibilità di costruire, che era una città accogliente, ospitale e in fase di crescita. Qui si è trasferita tutta la sua famiglia, la moglie farmacista: i fratelli medici, uno avvocato e un’altra insegnante. “Io non sono venuto qui a cercare fortuna – sottolinea Malvaso – io ho portato soldi e investimenti”. Il terreno a Borgo Piave, infatti è stato comprato nel 2001, in tempi non sospetti, così come in tempi non sospetti sono state approvate le varianti dal Consiglio comunale all’epoca di Zaccheo recependo le linee guida del governo Berlusconi prima e Monti poi. E anche in Commissione queste varianti sono state approvate all’unanimità da maggioranza e opposizione, racconta il Consigliere che tiene a leggere tutti i nomi dei presenti a quelle riunioni.

E a proposito di Commissioni, quando Fia gli fa notare che fare parte di quella Urbanistica, insieme a Nasso e Di Rubbo, è un po’ in conflitto di interessi, Malvaso replica sereno che proprio perché lui è così trasparente e non ha nulla da nascondere ha scelto di far parte quella Commissione. Anche perché, riflette, affinché non esista il conflitto di interessi bisognerebbe escludere dal Consiglio comunale qualunque categoria: costruttori, ingegneri, architetti, medici e “fare un Consiglio di disoccupati!”. Ma questo non è possibile e Malvaso, che ammette di aver pensato di dimettersi, non ha dubbi che se si ripresentasse alle prossime comunali sarà tra i più eletti perché “ho fatto tanto del bene”. Lui, un benefattore, che sconta i pregiudizi sui calabresi.

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