di Francesco Miscioscia – Uno strano destino unisce Latina e Roma, le prime due città del Lazio domani potrebbero trovarsi senza Consiglio comunale. Per motivi diversi, è chiaro, Latina perché Forza Italia ha voluto staccare la spina a Di Giorgi e Roma a causa di Mafia Capitale.
L’inchiesta “Mondo di mezzo” aveva già fatto traballare l’amministrazione Marino a dicembre, ma poi nulla successe se non qualche autosospensione dai ruoli istituzionali e dai partiti. Adesso però la situazione è diversa, in manette sono finiti alcuni consiglieri comunali e la possibilità di un commissariamento del Comune per infiltrazione mafiosa è molto vicina.
E proprio per scongiurare il commissariamento e lo scioglimento forzato del Consiglio, sembra che alcuni componenti dell’Assemblea Capitolina stiano pensando alle dimissioni di massa. I consiglieri di maggioranza farebbero così cadere Roma Capitale, senza l’intervento esterno del Presidente della Repubblica e del Consiglio dei ministri.
In questo modo tutti uscirebbero puliti, ma non solo, si potrebbe andare normalmente ad elezioni anticipate evitando che il Comune di Roma venisse “bloccato”. Infatti in caso di infiltrazione mafiosa, lo scioglimento conserva i suoi effetti per un periodo da 12 a 18 mesi, prorogabili fino ad un massimo di 24 in casi eccezionali. Così i consiglieri dimissionari potrebbero ricandidarsi senza problemi e senza l’onta di uno scioglimento per infiltrazione mafiosa nel loro curriculum politico.