In sempre più Comuni italiani si stanno mettendo in vendita immobili dismessi al prezzo simbolico di un euro. La formula è sempre la stessa: l’amministrazione comunale fa uno screening delle case abbandonate e contatta i proprietari, proponendo loro la vendita a un prezzo simbolico anziché sobbarcarsi le spese per la ristrutturazione delle stesse. Chi compra, poi, deve garantire i lavori di messa in sicurezza entro un periodo di tempo stabilito.
Nel Lazio, tra i comuni che hanno aderito all’iniziativa c’è il borgo medievale di Maenza, che sorge in una posizione privilegiata per raggiungere le località balneari pontine ai piedi del Circeo, tra cui Sabaudia, Gaeta e Terracina.
Ma questa non è l’unica attività di promozione del territorio e di ripopolamento del centro storico su cui ha puntato il sindaco Claudio Sperduti.
La città, già nota per il castello, le ciliege e per la sacra rappresentazione de “La Passione di Cristo” (circa 400 residenti, di tutte le età si trasformano in altrettanti attori per interpretare durante la Settimana Santa i ruoli dei personaggi della Bibbia e del Vangelo), è stata adeguatamente “attrezzata” per rispondere alle esigenze del cosiddetto south working: ovvero, la possibilità di poter lavorare lontano dal caos cittadino offrendo una ottima copertura di rete internet in ogni angolo del paese.
“Soprattutto in un periodo, come quello estivo, che vede anche il ritorno dei nativi trasferiti per motivi professionali – spiega il primo cittadino -, abbiamo voluto offrire un’opportunità in più ai nostri residenti. La connessione internet allunga il periodo di permanenza, sia dei turisti che di coloro che sono soliti trascorrere le ferie o i weekend nella città natale, contribuendo alla crescita dell’indotto economico del territorio. Un toccasana per commercianti e imprenditori che, unitamente alle associazioni locali, animano la città, perché Maenza è anche tanta cultura e intrattenimento”.
Ciò che manca al momento è la soluzione al contenzioso aperto con la ditta affidataria dei lavori di ristrutturazione dell’ostello che potrebbe ospitare un hotel a due stelle nel cuore del paese.
“Mi auguro di chiudere al più presto questa annosa questione perché è un vero peccato non poter usufruire di una struttura da 54 posti situata a mezz’ora da Terracina mare e a 10 minuti dalla sorgente di Monte Acuto”, afferma Sperduti che non si lascia sfuggire neanche una delle occasioni di finanziamento per la riqualificazione del territorio.
Grazie ai contributi, infatti, è stata ristrutturata al Loggia dei Mercanti, è stato realizzato il Museo dei Presepi e si sta realizzando il Museo del Paesaggio la cui inaugurazione è prevista per il prossimo mese di settembre.
“Ciò che mi dà maggiore soddisfazione è notare che la mentalità del paese sta cambiando – ammette il Sindaco di Maenza –. Sta diventando centro attrattivo di attività culturali e il flusso turistico sta diventando più attivo. Questo era uno degli obiettivi che mi ero posto e non mi stancherò mai di parlare bene della mia città e di valorizzarla quanto possibile. Ma mi piace parlare dei Monti Lepini in genere non solo di Maenza. Perché mi rendo conto che offrire solo Maenza in un pacchetto turistico è un po’ limitato. Credo si debba lavorare un po’ più in sinergia”.
Comunque sia, da “paese dormitorio” quale era Maenza, con Claudio Sperduti è diventato il “paese delle feste”: “un appellativo che prendo come complimento perché far tornare a vivere questo territorio era il mio principale scopo e, dunque, posso dire che la missione è compiuta!”.