mercoledì 7 Giugno 2023

L’Istat conferma il pessimismo degli italiani: la politica dia un segnale di svolta

di Francesco Miscioscia – La situazione economica del Paese preoccupa i cittadini in modo significativo. Il contesto nazionale induce un forte pessimismo nei consumatori, per niente rinfrancati dal bonus di 80 euro in busta paga concesso dal premier Matteo Renzi. E’ l’Istat a fare una fotografia da questo punto di vista. In particolare, l’indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce a novembre a 100,2 da 101,3 del mese di ottobre.

Dall’indagine risulta in pratica che gli italiani sono pessimisti riguardo la situazione economica personale, pur avendo un giudizio positivo sulle prospettive economiche del Paese e sulla disoccupazione.

Dato questo che conferma come gli italiani ritengano di aver toccato il fondo ed auspicano una ripresa in tempi brevi, ma al contempo si rendono conto di far fatica a far quadrare i conti a fine mese. Le politiche per lo sviluppo adottate dal governo non hanno portato i risultati sperati, dato che i consumi non hanno fatto registrare alcuna crescita.

A scoraggiare i cittadini, oltre alla crisi reale, che si avverte in modo netto, è anche lo scenario politico, caotico, destabilizzante, alienante. Tante parole, promesse e pochi provvedimenti veramente volti ad una crescita economia. Il Jobs Act non piace alla piazza, che lo manifesta ad alta voce.

Leader di centrosinistra e di centrodestra che fino a ieri si facevano la guerra e oggi vanno a braccetto. Dirigenti strapagati ingiustificatamente. I tagli ai costi della politica attuati più per propaganda politica che per creare un reale fondo a favore dei cittadini. Pressione fiscale che continua ad essere a livelli altissimi a fronte di servizi di scarso livello offerto dallo Stato. Non stupisce, in questo contesto, che dilaghi il pessimismo tra la popolazione.

Quello comunicato dall’Istat è un dato preoccupante, perché se i consumatori non fanno fiducia nella ripresa non spendono e la circolazione di moneta non favorisce la produzione e, di conseguenza, lo sviluppo. E’ la politica a dover dare un segnale. Serve stabilità in questo paese di cani sciolti che pensano a rincorrere il potere personale piuttosto che il bene degli italiani.

 Da Marketicando

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