“Sono qui a chiedere la fiducia per un nuovo inizio”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha dato il senso della sua presenza alla Camera, dove il governo ha chiesto la fiducia dopo il cambiamento – seguito all’uscita dalla compagine governativa di Forza Italia – nella maggioranza che lo sostiene.
Il premier ha dato dimostrazione di guardare ancora a un orizzonte di lavoro e di riforme, e di conseguenza non crede a un’interruzione a breve termine della legislatura. “Ho la determinazione a lottare con tutto me stesso – ha detto – per evitare di rigettare nel caos tutto il Paese proprio quando sta rialzandosi: l’Italia è pronta a ripartire”.
Letta ha specificato che “il grande obiettivo entro il quadro tempistico dei 18 mesi è di avere istituzioni che funzionino e una democrazia più forte e più solida”. Un obiettivo che sarà più facile raggiungere se terrà il patto tra lo stesso premier e il neo segretario Pd Matteo Renzi, le cui priorità sono riforme istituzionali (legge elettorale, abolizione del Senato, riduzione del numero di parlamentari e dei costi della politica), riforma del mercato del lavoro e più impegno in Europa sulle politiche a favore della crescita che devono essere il baricentro del semestre italiano di presidenza Europea.
Un passage dell’intervento di Letta è stato dedicato alla legge elettorale, che per il capo del Governo deve “evitare l’eccesso di frazionamento che ci condannerebbe all’ingovernabilità e garantire una democrazia dell’alternanza”. L’obiettivo è tornare a un “meccanismo maggioritario” che consenta anche di ricreare il “legame elettori ed eletti”.
Qualche parola è stata dedicata anche a Beppe Grillo e alle sue parole incendiarie di ieri, che di fatto invitavano le forze dell’ordine a non difendere più il Parlamento e a unirsi alle proteste. “Fanno pezzi la democrazia rappresentativa e incitano all’insubordinazione – ha detto il premer – questo Parlamento repubblicano e le istituzioni esigono rispetto in periodi così amari”.