Damiano Coletta è stato riconfermato sindaco di Latina, ma diversamente dal primo mandato, questa volta si trova a fare i conti con l’anatra zoppa in Consiglio comunale.
In Aula lo aspettano, infatti, più consiglieri tra i banchi dell’opposizione che della maggioranza coi quali dovrà provare obbligatoriamente la strada stretta degli accordi programmatici cercando, di volta in volta, il loro appoggio.
Sono 18 i seggi assegnati al centrodestra, più quello di Vincenzo Zaccheo, 11 al centrosinistra, più lo stesso sindaco Coletta, a cui si aggiunge anche quello di Gianluca Bono del Movimento 5 Stelle. A completare il quadro c’è il seggio assegnato alla candidata sindaco, non eletta, Annalisa Muzio.
Le prime scadenze sono il bilancio di previsione e la presidenza dell’aula (voci di corridoio fanno circolare il nome di Vincenzo Zaccheo), che necessitano dei voti del centrodestra per l’approvazione.
“Non sarebbe la prima volta che al governo di un ente ci sono forze politiche eterogenee. Ciò che ci preoccupa invece è la mera faziosità o il tifo da stadio che evidentemente non hanno rispetto della volontà popolare – è il commento di Annalisa Muzio di Fare Latina -. Chi ha idee critiche, pregiudizievoli, in un momento delicato per la storia della città, e vuole distruggere o responsabilizzare gli altri per i propri fallimenti o le incapacità del suo gruppo, è lontano dal nostro modo di intendere non solo la politica ma anche la vita. Siamo aperti al dialogo con tutte le forze politiche che insieme a noi comporranno il nuovo consiglio comunale ma soprattutto al confronto costruttivo per il bene della città e del territorio. Non ci possiamo permettere di stare fermi per altri 5 anni”.
Anche Vincenzo Zaccheo, competitor sconfitto al ballottaggio che pure ha indossato per due volte la fascia tricolore di primo cittadino latinense, ha già assicurato che per il bene della città sarà collaborativo, ma non esclude scintille nel confronto tanto richiesto da Coletta in campagna elettorale.
Sono giorni delicati questi, insomma, in cui verranno fuori le strategie che saranno messe in campo da una e dall’altra parte in vista della formazione del Consiglio ma non solo.
Anche le ipotesi riguardo la seconda Giunta Coletta sono sono tante. Soprattutto incuriosisce conoscere le intenzioni di Ranieri, Proietti e Lepori: I tre assessori uscenti eletti al Consiglio torneranno in Giunta e lasceranno i seggi ai primi non eletti nelle rispettive liste, oppure lasceranno spazio a nuovi assessori? Magari di centrodestra.
Chi entra in Consiglio
Insieme ai candidati sindaco non eletti Vincenzo Zaccheo, Gianluca Bono e Annalisa Muzio; sono 6 i seggi attribuiti a Fratelli d’Italia che vede eletti Raimondo Tiero, Matilde Celentano, Andrea Chiarato, Gianfranco Antoniccola, Patrizia Fanti e Gianluca Di Cocco; 5 alla Lega rappresentata da Giovanna Miele, Massimiliano Carnevale, Valeria Tripodi, Vincenzo Valletta e Roberto Belvisi; 4 a Latina nel Cuore con Renzo Scalco, Dino Iavarone, Alessio Pagliari e Mario Faticoni; 3 a Forza Italia con Roberta Dellapietà, Giuseppe Coluzzi e Mauro Anzalone che ha già fatto sapere la sua visione e si è detto pronto a preparare con le sue mani la la mozione di sfiducia immediata a Coletta. Ipotesi smentita dai suoi stessi compagni di partito, a cominciare dal segretario Alessandro Calvi.
Sono, invece, 4 i seggi per Latina Bene Comune con Valeria Campagna, Gianmarco Proietti, Emilio Ranieri e Floriana Coletta; 4 per il Pd con Enzo De Amicis, Leonardo Maiocchi, Tommaso Malandruccolo e Daniela Fiore, 2 per la lista Per Latina 2032 con Massimiliano Colazingari e Simona Lepori; uno per Riguarda Latina con Francesco Pannone.