La sanità e i servizi a Latina e nel Lazio restano una chimera.
I diritti vengono calpestati a suon di attese infinite.
Disagi e viaggi della speranza sono l’unica certezza che contraddistingue quella selva oscura in cui la sanità, a tutti i livelli, si è trasformata.
Il tutto a fronte di una politica, quella firmata Zingaretti, che mette in campo scelte che anzichè migliorare la situazione e risolvere le criticità, complica la vita delle persone gravate dalla sofferenza che la malattia comporta.
A dimostrarlo, anche se non ce ne era bisogno, il caso di una donna anziana che dovrà aspettare 8 mesi per la visita medica, necessaria per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile, presso la commissione di via Battisti a Latina.
La denuncia è stata postata sul profilo facebook del presidente della commissione regionale sanità e capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Simeone che tuona: “Chi è alle prese con una patologia invalidante è spesso costretto a districarsi tra procedure burocratiche e lunghe attese, per ottenere un diritto sacrosanto!”.
L’appuntamento è stato fissato, infatti, per maggio 2020.
“Il passaggio dall’Asl all’Inps del servizio di accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile ha peggiorato la situazione preesistente. Questo – conclude Simeone – il risultato della politica di Zingaretti! Al peggio non c’è mai fine!”.
Proprio Simeone solo un anno fa aveva evidenziato i limiti del passaggio di competenza, dal primo novembre 2018, delle funzioni relative all’accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità, dalla Asl di Latina all’Inps.
Sul caso aveva presentato anche una interrogazione.
Aveva chiesto al presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti e all’assessore alla sanità, Alessio D’Amato, di sapere quali iniziative si intendano mettere in atto al fine di mantenere i servizi vicini ai cittadini già gravati da fragilità e quindi la presenza di commissioni medico legali in ogni distretto della Asl di Latina.
La risposta all’interrogazione è nei disagi con cui ogni giorno i cittadini sono costretti a confrontarsi.
Ancora una volta, purtroppo, ci troviamo di fronte ad una scelta che anziché migliorare le prestazioni, in termini di qualità ed equità di accesso, le peggiorano sostituendo un diritto a mille disagi.
Zingaretti continua a mettere nero su bianco decisioni che nulla hanno a che fare con i territori, il rispetto dei diritti e l’accesso alla cura.
Con buona pace dei cittadini e dei pazienti.