Continua il botta e risposta sulla gestione dei servizi sociali a Latina.
A riprendere la parola sul caso è il consigliere comunale di Forza Italia, Alessandro Calvi.
L’intervento segue quello dell’assessore Ciccarelli che ieri aveva risposto anche in merito all’interrogazione depositata, sul tema, dal consigliere comunale della Lega, Vincenzo Valletta.
“Sul futuro dei servizi sociali a Latina l’assessore Ciccarelli gioca a nascondino. Quella che ha fornito rispetto alle domande poste non è una risposta ma solo fumo. L’unica certezza è che, come avevo presupposto, si procederà – spiega Calvi – con una proroga del servizio almeno fino a dicembre 2020. La Ciccarelli si nasconde dietro la legge regionale sul welfare, fa l’equilibrista spostando l’attenzione sulla gestione associata. Ma non c’entra l’obiettivo”.
In discussione, infatti, è il capitolato d’appalto vigente del sistema integrato dei servizi sociali. Da quanto ci risulta le falle sono tante, anzi tantissime. La Ciccarelli che nel suo intervento sottolinea come lei ed Lbc abbiano tutto sotto controllo perchè si è ben guardata dal dirci se, come richiesto, il capitolato è stato rispettato? L’amministrazione comunale, come previsto dall’articolo 22 del capitolato stesso, ha svolto a pieno il suo ruolo di vigilanza? Si è assicurato che la cooperativa abbia adempiuto agli impegni assunti? A noi non risulta”.
Il fatto che l’assessore si sia guardata dall’entrare nel merito delle questioni sollevate “fa pensare che sia stata colta in fallo”.
“Il capitolato d’appalto prevedeva gite e soggiorni di una settimana per gli utenti, l’attivazione di un servizio notturno in via sperimentale, corsi di formazione per il personale. Quanto di tutto questo è stato svolto da chi si è aggiudicato l’appalto e quanto, invece, omesso? Sono solo alcuni esempi ma danno perfettamente la misura del fatto che Lbc e la giunta Coletta sono bravissimi a parole ma inefficienti nel concreto”.
Venerdì intanto si terrà una commissione ad hoc sul tema.
“La Ciccarelli dice che devo stare tranquillo e non creare allarmismi. Lo deve dire alle famiglie e agli operatori che sono in fibrillazione a causa della mancanza di adeguate informazioni sui servizi e sul loro futuro. E a tutti coloro che dopo la scadenza del bando al 30 aprile 2020 non sono ancora stati degnati di chiarezza. Io – conclude Calvi – continuerò a stare con gli operatori, se questo è allarmismo, mi definisca tale”.