La sera di sabato 21 luglio a “Come il vento nel mare” Gabriele Del Grande ha presentato la storia dello stato islamico raccontato dai suoi disertori, trascinando il pubblico in un groviglio di domande. Ma quando Francesco Taskayali si siede al piano cade ogni barriera. Premiata Ida Colucci, direttrice del TG2
Non puoi non amarlo. Suona il pianoforte e già ti piace. Ringrazia quelli che “stanno qui e non sono andati a sentire Calcutta”. E quando stai lì a temere la lagna colta contro la massa che ama altri generi – sinceramente sembra strano da un ragazzo così sorridente – aggiunge “ci volevo andare anche io, ce l’avevo proprio sotto casa”. Sottinteso “ma avevo preso questo impegno per stasera e allora sto qua”.
Francesco Taskayali hai vinto.
Suona alcuni suoi inediti che non hanno il titolo perché “non sono molto bravo a fare i titoli, se qualcuno volesse suggerire…”. Racconta qualche aneddoto della sua vita, tra Latina e Istanbul, racconta della gara tra parenti cristiani e musulmani per fargli scegliere la religione. I genitori, mamma italiana e papà turco, gli regalano la neutralità, non lo battezzano, lo lasciano libero di decidere. Saranno i boy scout a concludere per lui: a dieci anni si iscrive, ma viene emarginato in quanto non battezzato. E allora corre ai ripari. Fantastico.
Si è fatto piazzare il pianoforte in maniera tale che il mare faccia da sfondo. E il mare non delude, il suono delle onde segue le note del piano e tutto è indovinato. Non saprei come dire, è una musica che non fa distrarre, coinvolge e rimane leggera, è come il vento che soffia e rinfresca, che tiene compagnia.
Termina l’ora in programma e con grande franchezza propone il bis, tanto glielo chiederanno e non vede perché deve farsi pregare. Un altro inedito senza titolo, si accettano proposte.
E la serata di sabato 21 luglio di “Come il vento nel mare” si chiude, stemperando l’amarezza salita durante la presentazione del libro “Dawla. La storia dello Stato islamico raccontata dai suoi disertori” di Gabriele Del Grande, intervistato da Massimiliano Coccia. Un ritratto fuori dalle convenzioni, fatto da chi in certi posti c’è stato e ha visto. Una lettura lunga e non facile, un labirinto di varie ed eventuali, con gli interrogativi, una moltitudine di interrogativi, che rimangono senza risposte valide per una umanità millenaria. L’anno scorso lo hanno arrestato in Turchia. 14 giorni di fermo e di incertezze. In quella stessa Turchia che ha ispirato tante note a Francesco Taskayali.
Tra la presentazione del libro di De Grande e il concerto di Taskayali, il momento in rosa con il conferimento del Premio Enea-Buone pratiche per l’Italia” a Ida Colucci, direttrice del TG2. La Colucci ringrazia, fa un discorso breve, dice una cosa sfrontata: “Ho dato più spazio alla cultura”. Che in una rete pubblica non è facile, imbrigliati tra tempi e qualità, con poco materiale dalle agenzie e inondazioni di comunicati stampa che inneggiano alla sagra dell’erba cipollina in qualche borgo sperduto.
E’ ora tornare a Latina, si fatica un po’ con il traffico. Piazza Quadrata è piena di pullman parcheggiati, è l’invasione dei ragazzi di Calcutta. Mi viene in mente Jovanotti: “E questa notte questa città mi sembra bellissima…”