A 24 ore di distanza dal nuovo passo compiuto nella cosiddetta Fase 2 il Comune di Latina ha comunicato la decisione di rendere operativi i parcheggi a pagamento.
Il servizio era stato sospeso in concomitanza con l’emergenza coronavirus. In molti non hanno, nonostante decisione analoga sia stata assunta anche da altri Comuni pontini, digerito tale scelta ed in particolare la tempistica considerandola posticipabile rispetto alla ripresa delle attività già vessate da settimane di lockdown.
“A Latina alla riapertura parziale delle attività, la prima cosa che è stata fatta – spiegano il portavoce e il consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Latina, Gianluca Di Cocco e Raimondo Tiero – di è stata quella di far ripartire la sosta a pagamento, addirittura con gli uffici preposti ancora chiusi e quindi impossibilitando i nostri concittadini nel fare, o rinnovare addirittura gli eventuali abbonamenti. Ci aspettavano da subito che la giunta comunale, approvasse un provvedimento con il quale si potessero proseguire alcune misure eccezionali per contribuire a contrastare, anche in questa fase di riduzione del numero dei casi, il rischio di diffusione del contagio da Covid-19″.
Secondo gli esponenti di Fratelli d’Italia l’amministrazione Coletta doveva e poteva fare di più per andare incontro ai cittadini che timidamente stanno tornando alla “nuova” normalità e soprattutto alle attività commerciali che tra mille accorgimenti stanno con coraggio ripartendo guardando al futuro.
“Coletta e la sua giunta, dovevano, prendendo esempio da Milano, Napoli, e dalla più vicina e più piccola “Ladispoli” ad esempio, concedendo la prorogata almeno fino al 31 maggio, relativamente all’utilizzo dei parcheggi contrassegnati dalle strisce blu. La scarsa sensibilità o la noncuranza di simili interventi, denota – concludono – la mancanza di una visione di città e della lontananza da parte di LBC ai problemi dei cittadini. In merito presenteremo immediatamente un interrogazione urgente in merito appunto alla gestione dei parcheggi durante l’emergenza Covid.