E’ stata convocata per lunedì 11 novembre la conferenza locale della sanità.
In una nota il sindaco di Latina, Damiano Coletta, in qualità di presidente ha invitato i sindaci del territorio pontino, l’assessore al welfare, Patrizia Ciccarelli e il direttore generale della Asl di Latina, Giorgio Casati.
All’ordine del giorno il primo punto sono le proposte di modifica dell’atto aziendale della Asl di Latina, segue l’aggiornamento delle attività organizzate dall’azienda.
Particolari potrebbe dire qualcuno, ma non è così.
I sindaci, stando l’assenza di atti allegati, affronteranno la riunione alla cieca.
Saranno costretti a conoscere in quella sede le modifiche ad un atto che non rappresenta solo un adempimento formale ma contiene i capisaldi su cui l’azienda di Latina intende lavorare, sta lavorando, ed ha lavorato al fine di migliorare l’offerta sanitaria in provincia.
Sulla conferenza, tra l’altro si concentrano le attese da parte dei sindaci, in merito a decisioni fondamentali che riguardano proprio le strutture provinciali.
A partire dai Punti di primo intervento su cui ormai molte amminstrazioni hanno scelto, come nel caso di Cisterna, Cori e Sabaudia, di intraprendere la via dei riorso al tar nde evitare di versi sottratto l’unico riferimento per i cittadini.
Non solo, proprio in questi giorni, il consigliere regionale Enrico Forte aveva rivolto un invito al sindaco Coletta di mantenere fede all’impegno assunto e a portare in conferenza
Al centro della richiesta la cosiddetta quota capitaria, croce e delizia per i cittadini di Latina e provincia. Ma non ve ne è traccia.
La conferenza dei sindaci dovrebbe essere il luogo del confronto e del dialogo mirato alla definizione di un atto aziendale capace di valorizzare le eccellenze e programmare la soluzione delle criticità esistenti partendo dall’ascolto dei territori.
Tutto questo non c’è stato.
Eppure l’atto aziendale rappresenta il piano regolatore della sanità in provincia su cui i sindaci hanno diritto di decidere se le modifiche siano opportune, irrilevanti, se siano necessarie implementazioni ed integrazioni.
Solo lunedì quindi i sindaci conosceranno cosa si cela nel cappello. Salvo che in questi giorni l’atto non venga reso disponibile ai diretti interessati.