Quando si dice che non c’è limite alla provvidenza o alla fantasia.
A Latina il Comune prende “tavolozza e pennelli” e pittura di verde il prato di piazza del Popolo.
Il motivo?
Terminati i lavori per ristrutturare e valorizzare l’area che domina nel cuore della città è arrivata l’inaspettata sorpresa.
Gli interventi che dovevano portare il bello a Latina non erano riusciti nell’impresa.
Il prato era giallo sollevando dubbi e perplessità legati soprattutto al fatto che tanto sforzo era esteticamente rovinato da un colore che dava, e dà, la sensazione, anche in inverno, di trascuratezza e sommarietà.
Così per tacer di polemica il servizio del decoro del Comune ha preso un colorante naturale ed ha iniziato a pitturare di verde le aiuole.
Il tutto in attesa del’estate quando il prato dovrebbe, in modo naturale, assumere il colore che le è più consono.
Eh sì, perchè a Latina fare una cosa bene sembra essere diventato impossibile e rincorrere l’errore è diventato lo sport più praticato.
L’intenzione era buona, legata alla necessità di coniugare grazie un prato a bassa manutenzione e a ridotto consumo di acqua con la bellezza.
Peccato che la Zoysia Japonica abbia deluso le aspettative. O forse nessuno si era domandato come mai tale tipologia di prato fosse poco usata.
La risposta non si è fatta attendere, il prato è oggettivamente brutto. si un prato speciale… di Zoysia Japonica. Un prato a bassa manutenzione ancora poco conosciuto in Italia. In inverno diventa giallo ma durante la stagione calda o molto calda è verde e poco esigente di acqua, contribuendo anche ad un risparmio idrico. Sarà stata una buona scelta? Lo vedremo”.
Resta da capire, considerato che la stagione invernale è decisamente più lunga di quella estiva, quanto costerà il colorante naturale dalla matrice riparatrice.
Quanto durerà la botta di colore e quante volte si dovrà intervenire, considerato che l’erba per sua natura ha il vizio normalmente di crescere, la pennellata artistica.
Come se il Comune di Latina non avesse cose più importanti a cui pensare.
Miracoli dell’approssimazione.
Avevamo avuto il sindaco, Zaccheo, che tagliava il fieno in campagna. Oggi abbiamo quello che si dà all’art attack.