Servizi sociali nella bufera.
A lanciare il sasso è stato Marco Savastano, coordinatore di Casapound Latina.
L’obiettivo era ottenere chiarimenti su una determina dirigenziali relativa all’accoglienza di minori stranieri.
“I primi di maggio sono state pubblicate sull’albo pretorio del Comune di Latina due determine per il pagamento di circa 40mila euro a favore di una cooperativa – spiega Savastano – per l’accoglienza di due minori per 6 mesi. Fatto un rapido calcolo alla cooperativa, per ogni minore, vengono elargiti 90 euro al giorno, un importo che gli italiani in difficoltà si sognano. Se si rivolgono ai servizi sociali il massimo che possono ottenere sono 300 euro al mese per un breve periodo. Sappiamo che la legge impone di accogliere i minori, ma è l’affare che si nasconde dietro a destare più di un sospetto”.
Sospetti e contestazioni che non sono state digerite dall’assessore ai servizi sociali del Comune di Latina, Patrizia Ciccarelli.
“I minori non accompagnati, stranieri o italiani che siano, per legge sono sotto la tutela personale del sindaco. Pertanto il servizio di cui si parla è un servizio obbligatorio, tariffato dalla Regione Lazio e, in caso di minori stranieri, cofinanziato dal Ministero degli interni. Questo – spiega la Ciccarelli – qualunque sia l’amministrazione al governo finché saremo in uno Stato democratico e civile in grado di riconoscere il diritto di tutela dei minori di qualunque nazionalità o etnia siano”.
La gestione dei servizi sociali, tra normative complesse e sovrapposizione di competenze, non è certo cosa semplice per qualsiasi amministrazione a tutti i livelli.
“Del resto il sistema welfare è un sistema che richiede una continua capacità di ottimizzazione di risorse e qualificazione dei servizi e fermarsi alla sola erogazione del contributo economico finalizzato di 300 euro mensili è veramente meschino. Evidentemente – conclude la Ciccarelli – chi parla sta cercando soltanto visibilità senza nemmeno fare lo sforzo di informarsi sullo stato delle cose”.