di Eleonora Spagnolo – Il PD si è fortemente battuto per la fine della gestione rifiuti affidata a Latina Ambiente e per la scelta della prossima società con gara pubblica europea. E dopo la vittoria ottenuta con la decisione presa nello scorso Consiglio Comunale, ha dovuto scontare le critiche dei lavoratori e di chi ha cavalcato il loro malumore. Su questa situazione è voluto intervenire il segretario provinciale, Salvatore La Penna. “C’è campagna di strumentalizzazione nei confronti dei lavoratori. Il PD è una forza che si pone di mantenere e salvaguardare i livelli occupazionali”, garantisce il segretario. La società che vincerà la gara, garantisce La Penna, dovrà salvaguardare i posti di lavoro. Per questo, dice La Penna: “Abbiamo scritto una lettera ai sindacati in cui ricordiamo che il quadro normativo salvaguarda i posti di lavoro e li abbiamo invitati per un confronto. Ci sentiamo di rassicurare e garantire che la nostra azione è tesa a questo scopo”. L’esponente democratico lo dice chiaramente: “Il quadro normativo ci fa pensare che si possono mantenere i livelli occupazionali, eventuali esuberi si possono riassorbire con le partecipate del Comune e che con politiche di differenziata spinta, necessarie visto che siamo a un livello vergognoso, è anzi possibile creare nuove possibilità occupazionali. Vogliamo lanciare un segnale di distensione”.
La Penna non ci sta a sentirsi dire che la soluzione in house avrebbe tutelato i posti di lavoro. “L’internalizzazione avrebbe determinato identici vincoli di ordine economico finanziario”, dice sicuro il segretario del PD. “La questione del buco nei conti e dei livelli occupazionali si poneva anche con la soluzione in house, i problemi sarebbero stati identici, se non peggiori”, spiega. E non vuole sentirsi fare la morale dalla classe politica responsabile del disastro di Latina Ambiente: “Neanche è possibile che una classe dirigente che crea buchi milionari e gonfia le politiche di assunzione, poi scarichi le responsabilità del disastro sulle forze politiche che cercano una risoluzione efficace del problema, questo è inaccettabile”. L’obiettivo è chiaro: “Dobbiamo stoppare campagna di strumentalizzazione, perché è inaccettabile e irresponsabile, gioca sulla pelle dei lavoratori che ora si sentono in difficoltà”.